Manutenzione stradale, obblighi e responsabilità degli enti
- Postato il 25 febbraio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Manutenzione stradale, obblighi e responsabilità degli enti
La manutenzione stradale è un presupposto per salvare vite umane. Gli enti devono adottare approcci proattivi, integrando innovazione e governance trasparente.
La manutenzione delle infrastrutture stradali rappresenta un dovere primario degli Enti proprietari della strada, con implicazioni dirette sulla sicurezza degli utenti e sulla responsabilità erariale in caso di inadempienze. In Italia, la gestione delle strade è affidata a una pluralità di soggetti pubblici (Stato, Regioni, Province, Comuni) e privati (ad esempio concessionarie autostradali), ciascuno con competenze specifiche.
Tuttavia, la complessità del sistema, unita a criticità strutturali, solleva questioni cruciali in termini di sicurezza e responsabilità legale. Enti proprietari e obblighi giuridici.
Secondo il Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992), gli Enti proprietari sono tenuti a garantire la «manutenzione ordinaria e straordinaria» delle strade di competenza. Gli obblighi includono:
1. «Ispezioni periodiche» per rilevare criticità (buche, segnaletica deteriorata, dissesti).
2. «Interventi tempestivi» per eliminare pericoli (ripristino manto stradale, pulizia canali di scolo).
3. «Messa in sicurezza» in caso di eventi emergenziali (frane, allagamenti).
4. «Aggiornamento della segnaletica» verticale e orizzontale.
Il mancato adempimento di tali doveri può configurare «responsabilità erariale» (danno al patrimonio pubblico) o «penale» (negligenza colposa), come stabilito dal D. Lgs. 50/2016 in materia di contratti pubblici e dalla Legge 190/2012 sulla responsabilità dei dirigenti.
MANUTENZIONE STRADALE, DANNO ERARIALE E PROFILI DI RESPONSABILITÀ
Il danno erariale si verifica quando l’ente, per negligenza o omissione, causa un pregiudizio economico allo Stato. Nel contesto stradale, ciò avviene ad esempio se un incidente mortale è causato da una buca non riparata nonostante segnalazioni. La Corte dei Conti può contestare il danno, richiedendo il risarcimento ai responsabili. Un caso emblematico è la Sentenza n. 589/2019 della Corte di Cassazione, che ha confermato la condanna di un Comune per non aver sistemato un tratto stradale oggetto di ripetuti incidenti.
SICUREZZA STRADALE: CRITICITÀ E CONSEGUENZE
Secondo l’ACI-ISTAT, nel 2022 il 12% degli incidenti stradali è riconducibile a carenze infrastrutturali. Le principali criticità includono:
– «Manto stradale dissestato»: riduce l’aderenza dei veicoli, aumentando il rischio di sbandamento.
– «Segnaletica assente o illeggibile»: causa confusione, specie in condizioni meteorologiche avverse.
– «Illuminazione insufficiente»: incrementa il pericolo di investimenti pedonali nelle ore notturne.
A ciò si aggiungono «disparità territoriali»: nelle aree periferiche o montane, i ritardi negli interventi sono frequenti per carenza di fondi, con conseguente crescita del rischio per gli utenti.
MANUTENZIONE STRADALE, PROBLEMI GESTIONALI E PROPOSTE
Gli Enti fronteggiano sfide complesse:
1. «Risorse insufficienti»: i tagli ai trasferimenti statali limitano gli interventi urgenti.
2. «Burocrazia lenta»: le gare d’appalto per affidare lavori spesso ritardano le riparazioni.
3. «Mancanza di coordinamento»: in caso di strade condivise (es. statali in ambito urbano), si generano conflitti di competenza.
Per ottimizzare la manutenzione, servirebbero:
– Piani pluriennali finanziati con fondi PNRR.
– Tecnologie avanzate: sensori IoT per monitorare lo stato delle strade in tempo reale.
– Collaborazione cittadini: app per segnalare criticità, come già sperimentato in Lombardia con il progetto «SafeStreet».
CONCLUSIONI
La manutenzione stradale non è solo un obbligo legale, ma un presupposto per salvare vite umane. Gli Enti devono adottare approcci proattivi, integrando innovazione e governance trasparente, mentre il legislatore dovrebbe semplificare le procedure d’intervento. Investire oggi nella sicurezza stradale significa evitare domani costi sociali ed economici ben più gravosi.
* Dario Giannicola, direttore e Docente Dipartimento Sicurezza Pubblica e Stradale Università Federiciana Popolare Roma, Presidente Nazionale ASSAPLI (Associazione Appartenenti alla Polizia Locale Italiana).
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