Manovre in Giappone per il dopo Ishiba, si candida l'ex ministro degli Esteri

  • Postato il 8 settembre 2025
  • Estero
  • Di Agi.it
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Manovre in Giappone per il dopo Ishiba, si candida l'ex ministro degli Esteri

AGI - Iniziano le manovre nel Partito Liberal Democratico (Ldp) per la successione al suo, ormai ex, presidente Shigeru Ishiba, che ha lasciato ieri la guida del governo nipponico e della formazione conservatrice che mantiene il potere quasi ininterrottamente dal 1955. Diventato primo ministro nel settembre 2024 con la promessa di "creare un nuovo Giappone", rivitalizzare le regioni rurali e affrontare "l'emergenza silenziosa" rappresentata dal declino demografico, Ishiba indisse subito elezioni per la Camera Bassa, nelle quali il Ldp ottenne i peggiori risultati degli ultimi 15 anni.

Le dimissioni di Ishiba 

La coalizione con il partito Komeito avrebbe poi perso la maggioranza anche al Senato alle urne dello scorso luglio. La doppia debacle ha costretto Ishiba a cedere alle pressioni dei maggiorenti del partito - tra cui gli ex premier Yoshihide Suga e Taro Aso, ottantaquattrenne e ancora influentissimo - e a dimettersi, una volta conclusa in modo positivo, giovedì scorso, la partita dei dazi con gli Stati Uniti, che hanno acconsentito ad abbassare al 15%, dall'iniziale 27,5%, gli aggravi sulle automobili e su altre categorie di prodotti. A rendere ancora più precaria la posizione di Ishiba, convinto a sacrificarsi per preservare l'unità del partito, erano state le dimissioni, nei giorni scorsi, di altri quattro importanti esponenti del Ldp, tra cui il segretario generale Hiroshi Moriyama.

Elezioni interne per la successione

Le elezioni interne per scegliere un nuovo capo del Ldp, e quindi dell'esecutivo, sono previste all'inizio di ottobre. Il primo ad annunciare ufficialmente la sua candidatura è stato l'ex ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi, un tempo soprannominato "l'uomo che sussurrava a Trump" per la sua abilità nel negoziare un accordo commerciale con Washington nel 2019.

I candidati alla leadership

Ex segretario generale del partito, 69 anni, studi a Harvard e ottimo inglese, Motegi ha promesso di "far progredire il Giappone, risolvendo difficili problemi in patria e all'estero". Ha già annunciato la sua intenzione di candidarsi anche Sanae Takaichi, che fu tra le principali avversarie di Ishiba. La sessantaquattrenne, su posizioni nazionaliste e ultraconservatrici, ha l'ambizioso obiettivo di diventare la prima donna a guidare la nazione del Sol Levante.

Altri possibili candidati

Un altro possibile candidato è il telegenico Shinjiro Koizumi, 44 anni, attuale ministro dell'Agricoltura e figlio dell'ex premier Junichiro Koizumi. Potrebbero entrare nella corsa, infine, Yoshimasa Hayashi, segretario capo del gabinetto di Ishiba, e Takayuki Kobayashi, ex ministro della sicurezza economica. Una volta eletto, il nuovo leader del Pld dovrà chiedere la fiducia a entrambe le Camere del Parlamento dove, con i numeri attuali, c'è il rischio che possa spuntarla un candidato dell'opposizione. "Il Pld deve trovare qualcuno che possa unire il partito, attrarre l'opinione pubblica e ottenere il sostegno degli altri partiti", ha spiegato ad Adp Kensuke Takayasu, professore di scienze politiche all'Università di Waseda. Il successore di Shigeru Ishiba dovrà affrontare sfide spinose come il rapido invecchiamento della popolazione, un debito pubblico colossale e un'economia sull'orlo della recessione. 

L'arcipelago è inoltre sotto pressione da parte dell'alleato americano affinché aumenti ulteriormente la spesa per la difesa e assuma una posizione più decisa in caso di scontro con la Cina su Taiwan.

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Agi.it

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