Manovra, verso il vertice di maggioranza sui nodi. Salvini: “Le banche finanzino il piano casa”. Tajani: “No a più tasse su affitti e dividendi”

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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In attesa del nuovo vertice di maggioranza che dovrebbe sciogliere i nodi della prossima legge di Bilancio in vista dell’avvio dei lavori parlamentari, non si placano le tensioni tra i partiti che sostengono il governo. Fissato per martedì 28 ottobre, l’incontro dovrebbe riportare un po’ di ordine nei ranghi dell’esecutivo, tra Forza Italia che difende gli istituti di credito e – insieme alla Lega – contesta l’aumento della cedolare sugli affitti brevi e Matteo Salvini che alza il tiro intestando alle banche anche il finanziamento del piano casa. Mercoledì il disegno di legge farà ufficialmente il primo passo in Senato, con la riunione della commissione Bilancio, e per questo appianare le divergenze è una priorità. E se da un lato Tommaso Foti si dice ottimista, dall’altro anche Antonio Tajani crede si troverà un accordo, ma continua a chiedere di abolire l’aumento della cedolare sugli affitti brevi e l’inasprimento della tassazione sui dividendi a carico delle società con partecipazioni inferiori al 10% e vorrebbe ripristinare i finanziamenti per le infrastrutture. E difende le banche.

“Piano casa 2026, coprano le banche”

Salvini dal canto suo promette emendamenti per “rafforzare il contributo” chiesto al mondo finanziario e minaccia: “Chiederò che sul Piano casa, scoperto sul 2026, parte dei fondi arrivi con gioia e entusiasmo da parte di un sistema che sta facendo margini notevolissimi”. Un intenzione che, dal canto suo, non va letta come un “accanimento”: “Mi limito a leggere i bilanci. Negli ultimi tre anni le banche hanno fatto 112 miliardi di euro di utili, spesso una parte di questi investimenti coperti da garanzie dello Stato e, quindi, nel caso che tutto andasse bene si va a utile, nel caso non andasse c’è lo Stato che copre e garantisce”. Per questo secondo il Carroccio le banche dovranno farsi carico dei soldi necessari per la progettazione: “Abbiamo 660 milioni di euro per i primi progetti pilota. Il problema è che questi denari sono dal ’27 in poi, io ho bisogno di usarli anche nel ’26 per la progettazione. Mi piacerebbe avere un progetto pilota per ciascuna delle 20 regioni”. Non perché ne hanno bisogno i cittadini che sognano una casa, ma per motivi più terra terra: “Si vota nel 2027, non posso perdere un anno prezioso”.

“Hanno avuto benefici dalle nostre politiche”

La linea di Fratelli d’Italia resta quella annunciata il 17 ottobre dopo il varo del ddl di Bilancio: gli istituti hanno fatto utili record anche grazie ad aiuti arrivati dallo Stato. E per questo è giusto che siano sottoposti a un prelievo più corposo, pur senza “intenti punitivi”. “Per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici“, spiega Meloni a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel nuovo libro di Bruno Vespa “Finimondo” in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri. “Se cresce lo spread, se sale il rating dell’Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”.

Il punto di vista forzista

Nonostante le evidenti discrepanze, Tajani ha sottolineato di condividere la manovra almeno nella sua “impalcatura generale“. Per il vicepremier forzista dà “un segnale forte, con l’abbattimento dell’Irpef dal 35% al 33%, con una base da 50 mila euro che poi può essere utilizzata fino a 200 mila euro”. Tuttavia il partito azzurro non molla su un altro capitolo della finanziaria, quello che riguarda la tassa sugli affitti brevi. “Alcune cose potranno essere migliorate e in Parlamento si potrà fare di più per quanto riguarda, mi auguro, forze armate e forze dell’ordine. Deve essere abolita la tassa nuova sulla casa e bisogna affrontare la questione dell’articolo 18 che impone la tassazione ulteriore sui dividendi, che deve essere assolutamente modificato se non cancellato”. Tra gli altri temi da affrontare, ha detto ancora, c’è quello dei trasporti, con “la metropolitana di Roma, la metropolitana di Milano e il collegamento tra la stazione di Afragola e la stazione di Napoli. Ne parleremo, si discuteranno, noi abbiamo le nostre idee, faremo le nostre proposte. Credo che poi come al solito si troverà un accordo”.

Le rassicurazioni di Fdi

“Noi siamo sempre arrivati a una conclusione positiva, non abbiamo mai avuto una divisione in aula, non ci sarà neanche questa volta”, getta acqua sul fuoco Tommaso Foti a margine dell’assemblea di Federchimica rispondendo a chi chiede se è fiducioso per il vertice di maggioranza. Incalzato sul tema delle banche, in particolare se Salvini arriverà a a insistere, il ministro non cede: “Torno a ripetere, basta vedere il cartellone che è alla Camera e al Senato: quando si vota vedrete sempre dai banchi del centrodestra delle lampadine verdi, dall’altra parte quando si vota in genere si fa il tricolore perché non c’è uno che vota come l’altro”.

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