Manovra, la Cisl: “Aumenti in busta paga per 300mila liguri ma le pensioni minime vanno alzate”
- Postato il 21 novembre 2024
- Economia
- Di Genova24
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Genova. Questa mattina il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri, insieme ai componenti della segreteria regionale e al responsabile della Cisl Genova, ha incontrato in prefettura la prefetta di Genova Cinzia Torraco per consegnare il documento approvato da tutte le federazioni regionali di categoria, riguardante il Ddl Bilancio 2025 con le valutazioni e le proposte del sindacato.
“La manovra, che nei limiti finanziari imposti dal patto di stabilità europeo presenta diversi interventi in grado di dispiegare i loro effetti anche in Liguria, è in linea con le rivendicazioni avanzate da mesi dalla Cisl. Sul fronte del sostegno ai redditi da lavoro dipendente, è particolarmente apprezzata la decisione di rendere strutturale ed elevare la soglia del taglio del cuneo fiscale e contributivo, battaglia che la Cisl porta avanti da anni”.
“L’intervento – prosegue Maestripieri – coinvolgerà oltre 14 milioni di lavoratori con reddito fino a 40.000 euro, generando fino a 1.200 euro in più ogni anno sulle buste paga: in Liguria sono interessati 300mila lavoratori. L’impegno della Cisl si concentrerà poi sui margini di miglioramento e di modifica della manovra su alcuni aspetti e sulla fase post legge di bilancio per sostenere crescita economica, occupazione, riforme. In particolare va scongiurato il taglio del personale nella scuola e chiediamo di aumentare le risorse destinate alla non autosufficienza e alle pensioni minime: su un totale di 462mila pensionati nella nostra regione, nel 2023 sono risultati 34mila i pensionati che percepiscono non più di 500 euro e quasi 75mila non oltre i 750 euro”.
“Inoltre – aggiunge il segretario della Cisl Liguria – è necessario accelerare il compimento della messa a terra dei progetti Pnrr che riguardano in Liguria opere strategiche indifferibili, rafforzando la sanità e la medicina territoriale. Occorre inoltre varare una nuova politica industriale ed energetica capace di rilanciare qualità, quantità e protagonismo del lavoro, produttività, competitività, innovazione. A tal proposito occorre, infine, preservare e rilanciare il tessuto produttivo ligure individuando soluzioni per le vertenze presenti in Regione”.