Manifestazione Pro Palestina sabato a Roma, scatta l'allarme infiltrati: città "blindata" | In Europa è allerta per il 7 ottobre

  • Postato il 4 ottobre 2024
  • Di Tgcom24
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Manifestazione Pro Palestina sabato a Roma, scatta l'allarme infiltrati: città "blindata" | In Europa è allerta per il 7 ottobre

 

Controlli a tappeto I controlli nella Capitale partiranno fin dal mattino ai caselli autostradali e nelle stazioni, con un dispositivo di sicurezza a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all'area di Ostiense. Per mettere a punto nel dettaglio le misure di sicurezza per la giornata di sabato è al lavoro un tavolo tecnico in Questura, il primo presieduto da Roberto Massucci che proprio giovedì, in occasione della cerimonia di insediamento, ha avvisato, riguardo alla manifestazione: "Esiste un divieto e va fatto rispettare".

 

Comunità palestinese: "Nuova data per la manifestazione" Il questore ha spiegato che c'è "un'interlocuzione" e un "dialogo" con i promotori dell'iniziativa di sabato per vedere di "trovare tempi diversi e una cornice di legalità" al corteo. E qualche ora più tardi la Comunità palestinese di Roma e Lazio ha fatto sapere che non "disobbedirà", mentre ha annunciato di aver concordato una nuova data per la manifestazione. "Non scenderemo in piazza il 5 - ha infatti spiegato Yousef Salman, presidente della Comunità -. Dopo il diniego della questura abbiamo deciso che faremo la manifestazione il 12 ottobre, a Piramide, per chiedere il cessate del fuoco, lo stop al genocidio e ai bombardamenti israeliani al Libano, la Palestina libera".

 

Molti movimenti confermano: scenderemo in piazza Di diverso avviso l'Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani palestinesi, che hanno invece confermato sui social l'appuntamento di sabato alle 14 a Piramide anche dopo il pronunciamento del Tar che ha rigettato il loro ricorso. "Riteniamo doveroso rifiutare questo diktat palesemente politico", ha avvertito Khaled El Qaisi, rappresentante dell'Unione democratica arabo-palestinese (Udap). "Nel divieto - ha aggiunto - la motivazione offerta dalla questura di Roma è quella che la manifestazione non rispecchia la propria narrazione su ciò che accade in Palestina, il riferimento che si fa a motivi di ordine pubblico è generico e fumoso e non vi è traccia di comprovate ragioni di sicurezza o di incolumità pubbliche, unico motivo contemplato dalla Costituzione per vietare una manifestazione".

 

Piantedosi: momento difficile A parlare di allarme alto per eventuali disordini è lo stesso ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, a Mirabella Eclano (Avellino) per il G7, dove chiarisce: "E' un momento molto delicato, quello che avviene su scenari internazionali si proietta sicuramente sulla sicurezza interna, in Italia particolarmente sollecitati. Nel fine settimana cercheremo di gestire tutto contemperando la garanza di libertà di espressione e la sicurezza dei cittadini. Stiamo cercando di tenere sotto controllo manifestazioni che inneggiano all'eccidio e che potrebbero rivelarsi complicate. Ringrazio il questore che ha predisposto quanto nelle sue disponibilità perché il fine settimana sia gestito in serenità". 

 

Vicepresidente Ue: "Minacce per l'Europa" Preoccupato anche il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas che, sempre dal G7, avverte: "Questo vertice avviene in un momento difficile, l'Europa ne è pienamente consapevole. Ci sono due tipi di minacce a cui siamo particolarmente esposti: il terrorismo jihadista e le interferenze di Paesi esteri. Ciò si lega direttamente alla guerra in Ucraina e agli eventi in Medioriente. Noi siamo in elevata allerta, stiamo mettendo insieme informazioni in tempo reale, ancora di più in vista di lunedì, anniversario del 7 ottobre: ci dobbiamo concentrare. Serve poi il cessate il fuoco a Gaza, il resto viene da sè". 

 

A Genova prima manifestazione Un primo assaggio delle mobilitazioni è in programma già venerdì a Genova con il presidio "Giù le mani dal Libano. Fermiamo la criminale aggressione sionista!". "Dopo un anno di genocidio in Palestina e mentre assistiamo al massacro in Libano, il governo italiano decide di identificare i movimenti di solidarietà con la Palestina come il vero problema - sottolineano i Giovani palestinesi di Genova lanciando l'iniziativa -. Per questo motivo ribadiremo l'importanza di partecipare alla manifestazione del 5 ottobre, considerata un atto di disobbedienza civile in solidarietà con il popolo palestinese, libanese e tutte le forme di resistenza contro il colonialismo".

 

Cortei e proteste Intanto i Giovani palestinesi hanno annunciato per il 7 ottobre anche il ritorno della "intifada studentesca" con un reel in cui vengono ripercorse le occupazioni e le manifestazioni degli studenti a sostegno di Gaza della primavera scorsa. Le occupazioni sono iniziate il 5 maggio all'università di Bologna, poi è stata la volta della Sapienza di Roma, della Federico II di Napoli e di molti altri atenei. Per l'8 ottobre inoltre i collettivi annunciano anche un corteo per protestare contro la Cybertech Europe a Roma dove si parlerà anche di cybersicurezza ed è prevista la partecipazione tra gli altri dell'ad di Leonardo Roberto Cingolani. Alle porte una nuova mobilitazione che potrebbe nuovamente incendiare il clima negli atenei. 

 

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Tgcom24

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