Mangiano tonno in pausa pranzo in un bar-ristorante di Cagliari e si sentono male: 13 intossicati, i Nas chiudono il locale

  • Postato il 2 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una normale pausa pranzo si è trasformata in un’emergenza sanitaria che ha portato tredici persone in ospedale. È successo ieri, lunedì 1° settembre, in un bar-ristorante del centro di Cagliari, dove un gruppo di impiegati ha consumato un pasto a base di tonno che si sospetta fosse contaminato. I primi malori si sono manifestati a breve distanza dal pranzo, con sintomi chiari e riconducibili a un’intossicazione alimentare: nausea, forti dolori addominali e, in alcuni casi, reazioni cutanee. Immediata è scattata la macchina dei soccorsi. Dieci persone sono state trasportate dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Brotzu, mentre altre tre si sono recate all’ospedale Santissima Trinità. Due di queste ultime sono già state dimesse.

Le condizioni dei pazienti, fortunatamente, non sono state giudicate gravi, ma alcuni sono rimasti sotto osservazione. L’ipotesi più accreditata dai sanitari è quella della “sindrome sgombroide”, un’intossicazione acuta causata dall’ingestione di pesce (come tonno, sgombro o sardine) mal conservato, che produce alti livelli di istamina. Sul caso stanno indagando i Carabinieri del Comando provinciale di Cagliari, supportati dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS). I militari hanno immediatamente effettuato un “accesso ispettivo” presso il risto-bar interessato.

Al termine dei controlli, in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio, i NAS hanno disposto l’immediata sospensione precauzionale dell’attività di somministrazione di alimenti del locale. Durante l’ispezione, è stata scoperta anche un’area di stoccaggio degli alimenti non notificata alle autorità competenti. Sono state inoltre sequestrate quattro razioni di polpo, destinate ad essere analizzate.

Ma i controlli non si sono fermati al ristorante. Come spiegato dai militari, le indagini puntano a “verificare l’intera catena di approvvigionamento e conservazione degli alimenti”. Ricostruendo la filiera del pesce acquistato dal locale, i Carabinieri sono risaliti a un centro di approvvigionamento situato nella zona industriale di Macchiareddu. Anche in questa sede è scattato un controllo che ha portato al sequestro di 36 chilogrammi di prodotti ittici. Le indagini, spiegano dall’Arma, proseguono “al fine di chiarire in maniera compiuta la dinamica degli eventi” e individuare le precise responsabilità dell’accaduto.

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Il Fatto Quotidiano

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