Manchester City-Napoli, lezione ai partenopei: il cuore non basta

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Di Panorama
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L’avventura del Napoli nell’Europa che conta inizia con il passo sbagliato. Una sconfitta netta a Manchester in casa Guardiola, match condizionato da un’inferiorità numerica di oltre un’ora ma che offre comunque spunti di riflessione. In Champions League il cuore non basta e la disponibilità a resistere nemmeno, anche se sei in dieci e l’avversario prende possesso dell’inerzia della partita e della tua metà campo.

I campioni d’Italia hanno sofferto dall’inizio alla fine. Un dato lo fotografa: al momento del rosso a di Lorenzo (minuto 21, chiamata Var per fallo su chiara occasione da rete per fermare Haaland), il City aveva tirato già 6 volte verso la porta di Milinkovic Savic, steso la sua rete di passaggi (possesso palla 69%) e cominciato ad allargare la difesa dei partenopei. Certo, il protagonista numero uno era stato Donnarumma con un provvidenziale intervento quasi sulla linea di porta, ma la trama della partita aveva già preso una piega decisa.

Fuori De Bruyne, scelta coraggiosa e risposta da campione

Poi è cominciata la seconda partita e per il Napoli non c’è stato più spazio. Le reti di Haaland e Doku a inizio ripresa sono sembrate quasi una liberazione, naturale conseguenza per un fortino alzato nell’emergenza e che non poteva reggere fino in fondo senza essere accompagnato da qualche tentativo di ripartire per alleggerire la pressione.

Manchester City-Napoli resterà nella storia di questa stagione, però, per un’altra immagine: quella di Kevin De Bruyne sostituito da Conte per rimettere a posto le cose in difesa dopo l’espulsione del capitano. De Bruyne che tornava a Manchester dopo dieci anni da fenomeno, atteso e applaudito dai suoi ex tifosi, eletto a guida spirituale dai nuovi compagni.

Conte non poteva fare altro, guardando alle caratteristiche dei suoi rimasti in campo, ma la scelta è stata comunque coraggiosa. De Bruyne non ha fiatato: ha abbassato la testa ed è uscito, in silenzio, senza fare alcun problema al suo allenatore. Una reazione da fuoriclasse assoluto, leader senza alzare la voce nello spogliatoio. Se serviva una conferma, ammesso che servisse, eccola.

Le statistiche finali di Manchester City-Napoli

La fotografia statistica del match è stata impietosa, mortificante in eccesso nonostante l’inferiorità numerica. Il City di Guardiola ha fatto partita quasi da solo: 74% possesso palla, 23 tiri verso la porta di Milinkovic Savic (contro uno del Napoli), di cui 8 (a uno) dentro lo specchio. E poi 40 palloni toccati dentro l’area di rigore avversaria dove i partenopei praticamente non sono mai arrivati (6)

Champions League, chance di qualificazione intatte per il Napoli

La sconfitta pesa per il modo con cui è maturata, ma la verità è che non compromette il cammino del Napoli nella Champions League. Quella di Manchester era la salita più difficile di tutta la prima fase, il resto assomiglia a un lungo falsopiano con qualche discesa e con un altro gran premio della montagna alla fine, al Maradona contro il Chelsea. Basta dare un’occhiata al calendario per continuare a mantenere nel mirino quota 16 punti, quelli che servono per entrare nelle magnifiche otto e saltare il playoff di febbraio.

Smaltita la delusione, ci sarà spazio per rilanciare le ambizioni europee di una squadra costruita per arrivare nelle magnifiche otto, malgrado De Laurentiis si sia espresso con grande prudenza allineandosi al pensiero di Conte. Sporting Lisbona, Eintracht Francoforte e Qarabag in casa con trasferta contro Psv, Benfica e Copenaghen prima della chiusura con il Chelsea. Non c’è spazio per piangersi addosso, insomma, semplicemente serve qualcosa in più del cuore e del coraggio da mettere in campo.

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Panorama

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