Malual come Egonu: "Razzismo su me e la mia famiglia". Insulti choc in Monviso-Macerata, i gesti di Orro e Sylla
- Postato il 21 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Se offese razziste, insulti choc e commenti maleducati cominciano a far capolino nei palazzetti anche durante le partite di volley, sport considerato fino a questo momento “al riparo” da simili imbecillità, allora forse davvero le speranze sono in esaurimento. Ha del clamoroso, ma soprattutto dello sconcertante, la denuncia di Adhu Malual, opposto del Monviso e della Nazionale italiana di volley femminile, con cui ha debuttato in VNL nel 2023 e con cui ha vinto un oro da grande protagonista alle ultime Universiadi. Durante il match salvezza contro Macerata, Adhu è stata bersagliata da insulti razzisti. Lei e la sua famiglia.
- Volley femminile, la denuncia di Adhu Malual sul razzismo
- Gli insulti durante Monviso-Macerata, match di Serie A1
- La nota del club piemontese e il pieno sostegno a Malual
- Malual ed Egonu, le differenze: la reazione del mondo del volley
Volley femminile, la denuncia di Adhu Malual sul razzismo
Lo ha raccontato la stessa Malual in un drammatico post di denuncia su Instagram che ha fatto comprensibilmente passare in secondo piano l’esito del match contro le marchigiane, perso 2-3 dal Monviso. “Ieri sera ho giocato in casa. E non mi sono sentita a casa. In 12 anni di carriera non avevo mai assistito né vissuto sulla mia pelle un atteggiamento del genere da parte del pubblico che dovrebbe sostenere la propria squadra“, l’attacco di Adhu. “Si può sbagliare. Fa parte del gioco, fa parte del lavoro, fa parte dell’essere umani. Quello che non fa parte di questo sport sono insulti, fischi costanti, offese personali e sì commenti razzisti, rivolti non solo a me ma anche ai miei familiari sugli spalti“.
Gli insulti durante Monviso-Macerata, match di Serie A1
Un atteggiamento costante, purtroppo. “Dal primo punto all’ultimo. Non per spronare. Non per sostenere. Solo per colpire“. Da Malual un solo concetto da ribadire: “Sono fiera di essere italiana. Sono fiera di giocare in uno dei campionati più forti al mondo. Sono fiera di indossare la maglia azzurra, perché l’amore che provo per questo Paese, che è la mia casa, è indescrivibile. E non permetterò a nessuno di metterlo in discussione. I momenti no esistono per tutti, in qualsiasi ambito”. E ancora: “C’è una linea sottile tra il tifo e la mancanza di rispetto. Ieri sera quella linea è stata superata più volte. E quando a pagarne il prezzo non è solo l’atleta in campo, ma anche la squadra e la sua famiglia sugli spalti, allora il problema non è sportivo. È umano”.
La nota del club piemontese e il pieno sostegno a Malual
I fischi e le offese, ovviamente, hanno condizionato il rendimento di Malual, che nel match contro Macerata ha firmato sei punti prima di essere sostituita dal coach Peppe Nica nel secondo set. “Io continuerò a fare il mio lavoro. Con dignità. Con professionalità. Con rispetto per questo sport. Ma una cosa va detta chiaramente: il silenzio, davanti a certi comportamenti, non è più un’opzione. Ringrazio la società per il supporto dimostrato, e i tifosi che riconoscono il mio impegno e comprendono il momento delicato”. Da parte della società piemontese è arrivato anche un duro comunicato di condanna nei confronti “di una minoranza del pubblico, non in linea con i valori dello sport e con i principi che da sempre guidano la nostra Società”.
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C’è una differenza tra il razzismo denunciato da Adhu Malual e quello combattuto da Paola Egonu: nel caso di Adhu, si tratta di offese e contumelie avvenute all’interno di un palazzetto, durante una partita, mentre Paoletta più volte il razzismo l’ha vissuto sulla sua pelle attraverso i social o nel dover leggere – finanche – i commenti di qualche esponente delle istituzioni. A Malual sono piovute addosso le manifestazioni di vicinanza del mondo del volley, compatto. “Con te sempre Barbie. Non c’è da aggiungere altro”, il commento di Alessia Orro. Un cuoricino rosso, invece, da Myriam Sylla. E tanti, tantissimi messaggi da parte di altre giocatrici, della Lega Volley, dei tifosi. È questo a tener viva la speranza.