Malattie croniche, l’allarme silenzioso di cui nessuno parla: oltre 57% convive con una patologia terribile

  • Postato il 10 agosto 2025
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L’ISS sottolinea come il fenomeno della cronicità sia strettamente legato non solo all’età ma anche a fattori socioeconomici, geografici e di genere.

Il quadro sulla diffusione delle malattie croniche in Italia evidenzia dati preoccupanti, soprattutto nella fascia degli over 65, con oltre il 57% della popolazione che convive con almeno una patologia di lunga durata.

Questi dati emergono dal monitoraggio biennale Passi e Passi d’argento 2023-2024, diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che offrono uno spaccato aggiornato e dettagliato sulla condizione di salute degli italiani.

La diffusione delle malattie croniche: un fenomeno in crescita con l’età

Secondo il rapporto ISS, un italiano su cinque tra i 18 e i 69 anni ha ricevuto, nel corso della vita, una diagnosi di malattia cronica. Tuttavia, la prevalenza cresce in maniera esponenziale con l’età: coinvolge il 7% degli adulti sotto i 34 anni, il 12% tra i 35 e i 49 anni e arriva al 29% nella fascia 50-69 anni. Nei soggetti oltre i 65 anni, la percentuale sale a oltre il 57%, con un quarto di essi che convive con due o più patologie croniche.

Le patologie più diffuse tra gli adulti rimangono le malattie respiratorie croniche (bronchite cronica, enfisema, asma bronchiale) che interessano il 6% della popolazione, seguite dalle malattie cardiovascolari, dal diabete (5%) e dai tumori (4%). Altre condizioni come l’insufficienza renale, le malattie croniche del fegato e l’ictus risultano meno frequenti ma non trascurabili.

Policronicità e disuguaglianze socioeconomiche

Il fenomeno della policronicità, cioè la presenza contemporanea di due o più malattie croniche, è particolarmente rilevante negli over 65, dove interessa circa il 25% degli individui. Questa condizione aumenta con l’età, raggiungendo il 37% nelle persone oltre gli 85 anni. Inoltre, emerge un legame evidente tra stato socioeconomico e salute: persone con difficoltà economiche o basso livello di istruzione mostrano una prevalenza significativamente maggiore sia di cronicità che di policronicità.

Malattie croniche, l’allarme silenzioso di cui nessuno parla
Le statistiche – blitzquotidiano.it

Si osserva inoltre una differenziazione di genere, con una percentuale più elevata di uomini (24%) rispetto alle donne (21%) affetti da policronicità. Questo aspetto riflette probabilmente fattori legati allo stile di vita e all’accesso alle cure.

Differenze regionali e andamento temporale

L’analisi per macroaree geografiche rivela un’inversione di tendenza rispetto al passato: mentre per la popolazione generale il Nord Italia presentava tradizionalmente valori più alti, negli over 65 il Centro e il Sud registrano percentuali più elevate di persone con malattie croniche (60% contro il 53% del Nord). Anche la policronicità segue questo schema, con valori al 25% nel Centro e al 24% nel Sud, rispetto al 19% del Nord.

Dal punto di vista temporale, la prevalenza di patologie croniche negli anziani è rimasta sostanzialmente stabile tra il 2016 e il 2019, con un lieve aumento imputabile all’invecchiamento della popolazione. Tuttavia, dal 2020 si è registrata una riduzione della quota di persone con diagnosi di patologie croniche, passata dal 62% del 2019 a meno del 56% nel 2024.

Questo cambiamento potrebbe riflettere un miglioramento nelle strategie di prevenzione e gestione delle malattie croniche o effetti indiretti della pandemia.

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Blitz

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