“Malapigna”, inflitti 14 anni a Giancarlo Pittelli

  • Postato il 24 settembre 2025
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“Malapigna”, inflitti 14 anni a Giancarlo Pittelli

L’avvocato ed ex parlamentare di FI, Giancarlo Pittelli, condannato nel processo “Malapigna” al clan Piromalli. In tutto 16 le pene disposte nel procedimento sul traffico di rifiuti della cosca


PALMI – L’avvocato catanzarese ed ex parlamentare di FI Giancarlo Pittelli è stato condannato a 14 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo “Malapigna”, che si è celebrato davanti al Tribunale di Palmi contro il clan Piromalli di Gioia Tauro.

LA CONDANNA PER GIANCARLO PITTELLI

Per lui la Dda di Reggio Calabria aveva chiesto 16 anni. Sono in tutto 16 le condanne nel processo contro la famiglia mafiosa al centro, proprio ieri mattina, di una nuova operazione antimafia, denominata “Res Tauro”. Accanto a quella dell’ex politico, spicca anche la condanna a 22 anni per Rocco Delfino, considerato il braccio economico del clan, per il quale l’accusa aveva proposto 29 anni.

MALAPIGNA, LE ALTRE CONDANNE

Tra le pene inflitte anche quella a 15 anni per Domenico Cangemi, quella a 9 anni e 6 mesi per Giovanni Delfino, quella a 4 anni e 2 mesi per Roberto Forgione. Pene minori, con la sospensione condizionale, a 1 anno per Bruno Ginardo, a 2 anni per Deborah Anna Cannizzaro, a 1 anno e 8 mesi per l’avvocato Giulio Calabretta. 1 anno e 2 mesi per Pierpaolo Cavallari, a 1 anno e 6 mesi per Salvatore Delfino, a 2 anni per Domenico Giordano, a 2 anni per Elia Gullo, a 1 anno per Bardhok Kola, a 1 anno e 6 mesi per Vincenzo Muratore, a 6 mesi per Fabio Taverniti, a 1 anno e 6 mesi per Salvatore Trovato Mazza, a 2 anni per Concetta Zappone.

Non luogo a procedere per bis in idem nei confronti di Francesco Benito Palaia e per prescrizione nei confronti di Orlando Galatà. Assolti Pierino Amato, Cosimo Bevilacqua, Girolamo Bruzzese, Matteo Rocco delfino, Maria Paola Palermo, Tosca Remiddi, Ilenia Tripolino.

L’INCHIESTA DELLA DDA REGGINA


L’inchiesta della Dda reggina portò, nel novembre 2021, all’operazione antimafia che colpì esponenti di spicco della cosca Piromalli, svelando un traffico di rifiuti gestito dall’imprenditore Rocco Delfino.

Con lui avrebbe avuto rapporti Pittelli che, secondo la Dda, avrebbe garantito «la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere i più svariati problemi degli associati, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione».

IL RUOLO DI GIANCARLO PITTELLI

Secondo gli inquirenti, infatti, l’ex parlamentare aveva «illimitate possibilità di accesso a notizie riservate e a trattamenti di favore». Per questo, sempre secondo l’accusa, «veicolava informazioni all’interno e all’esterno del carcere tra i capi della cosca Piromalli detenuti al 41 bis». Accuse che i difensori di Pittelli, gli avvocati Guido Contestabile e Francesco Gambardella, avevano tentato di confutare definendole come “caccia alle streghe”.

IL PENALISTA GIÀ CONDANNATO IN RINASCITA SCOTT


Un’altra tegola, dunque, per il noto penalista catanzarese, già condannato in primo grado a 11 anni per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Rinascita-Scott e considerato dalla Dda di Catanzaro la figura cerniera tra ‘ndrangheta e massoneria.

L’ex giudice Marco Petrini ha però ritrattato le rivelazioni sulla loggia massonica coperta, che comprendeva magistrati e avvocati di Catanzaro e Cosenza e aveva al suo vertice il “venerabile” Giancarlo Pittelli. A suo carico pende, in un altro procedimento della Dda catanzarese, una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta patrimoniale fraudolenta.

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