Mads Pedersen ha vinto la quinta tappa del Giro d’Italia con una volata esplosiva. Primo sul traguardo di Matera, terza vittoria su cinque tappe

  • Postato il 14 maggio 2025
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Il danese Mads Pedersen, 29 anni, alfiere del team americano Lidl-Trek, ha vinto con una volata strepitosa la quinta tappa del Giro d’Italia; primo sul traguardo di Matera. Resta ovviamente in maglia rosa. Ha battuto di una ruota il sorprendente Edoardo Zambanini, 24 anni, di Riva del Garda. Il danese ha vinto la terza tappa su cinque confermandosi tra i migliori velocisti del mondo.

Dalle Murgie alla città dei sassi

La quinta tappa del Giro d’Italia, da Ceglie Messapica (Brindisi) a Matera, capoluogo della Basilicata, è stata una frazione di modeste difficoltà: 151 chilometri con un dislivello di 1.550 metri ed un solo più che abbordabile GPM di quarta categoria (Montescaglioso) a circa 25 km dal traguardo. Dunque un’altra frazione breve ma con finale che si è rivelato insidioso per le 23 squadre. Partenza dall’altopiano carsico delle Murgie, tra la costa Adriatica ed i rilievi lucani. Primo Sprint dopo 42,5 km a Massafra (Taranto) e il secondo dopo 76,8 km a Marina di Ginosa, sempre in provincia di Taranto, fascia costiera del Mar Ionio. Poi è cominciata la seconda parte della tappa con lo strappo verso Bernalda che ha introdotto gli ultimi 50 km.

Sinner dal Papa ha preceduto il Giro

La notizia che Sinner in mattinata è andato in visita da Papa Leone, grande appassionato di tennis, è arrivata prontamente alla partenza della tappa ed è stata accolta con ragionevole ottimismo dagli organizzatori che confidano di essere ricevuti in Vaticano domenica 1 giugno in occasione dell’ultima frazione che si svolgerà, appunto, nella Città Eterna con partenza proprio dai Giardini Vaticani. L’invito al Pontefice è già stato inoltrato. Sinner invece ha preceduto tutti. Ha incontrato il “Papa americano” – accompagnato dai genitori e da Alberto Binnaghi (presidente FIT) – gli ha regalato una racchetta, gli ha chiesto se davvero volesse giocare con lui (“No Jannik, lasciamo stare, qui meglio di no. Ora non sono allenato… magari a Wimbledon vestito di bianco mi faranno giocare”), il Santo Padre si è poi complimentato per il match di martedì sera al Foro Italico (“Hai vinto”).

Tappa breve per ruote veloci

Partenza alle 13,53 con il consueto copione: tre italiani in fuga (D. Bais, Milesi, Epis). Giosuè Epis vince lo Sprint intermedio di Massafra, discesa comoda a Marina di Ginosa, il trio resiste al comando, Epis vince anche il secondo Sprint di Ginosa e il gruppo ai -70 comincia lentamente a ridurre lo svantaggio. A 50 km dal traguardo i battistrada conservano un margine di un minuto e mezzo; Bais e Milesi restano soli al comando e vanno ad aggredire il Gpm di Montescoglioso (309 metri). Lo superano con un margine di 1’18” tra due ali di folla. Dopo lo scollinamento il gruppo alza il ritmo, inevitabile la selezione e i due fuggitivi vengono ripresi sulla rampa finale a 13,3 km dal traguardo. Gruppo compatto, bagarre, andatura folle nella discesa che porta all’ultimo strappo (10%). Finale esplosivo. Volata clamorosa. Pedersen brucia l’ottimo e sorprendente Zambanini di una ruota e centra la terza vittoria in cinque tappe. Un tris che gli consente, grazie all’abbuono di 10”, di incrementare il suo vantaggio su Roglic nella classifica generale.

Ordine di arrivo

1. Pedersen in 3h27’31, 2. Zambanini, 3. Pitcock, 4. Aular, 5. Fiorelli, 6. Storer, 7. Pacher, 8. Rivera, 9. Caruso, 10. Del Toro.

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Autore
Blitz

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