Macron gioca a fare l’anti-Trump in Cina
- Postato il 4 dicembre 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni

Non c’è niente da fare. È più forte di lui. Emmanuel Macron non riesce proprio a fare a meno di mettersi contro gli Stati Uniti. Il presidente francese si è infatti recato in Cina, dove ha incontrato Xi Jinping. E, in cima all’agenda degli argomenti discussi, è emerso il dossier ucraino.

L’incontro con Xi Jinping e il dossier ucraino
Durante il faccia a faccia con il leader cinese, l’inquilino dell’Eliseo ha infatti dichiarato che la Repubblica popolare ha la “capacità decisiva” di influenzare il cessate il fuoco in Ucraina. In altre parole, Macron ha cercato di spingere Xi a intervenire per convincere Vladimir Putin a raffrenare il suo sforzo bellico contro Kiev: una strategia che, in sostanza, ricalca quella portata avanti per anni dall’amministrazione Biden. Una strategia che tuttavia, alla prova dei fatti, si è rivelata fallimentare. È d’altronde tutto da dimostrare che, al di là delle dichiarazioni di facciata, Pechino auspichi davvero una conclusione del conflitto in Ucraina. È quindi lecito immaginarsi che, alla fine dei giochi, l’iniziativa di Macron non porterà da nessuna parte. Non si tratterebbe d’altronde di una novità.
Il mediatore mancato e le giravolte dell’Eliseo
Nel 2022, durante i primi mesi di invasione russa dell’Ucraina, il presidente francese cercò di ritagliarsi il ruolo di mediatore con Mosca, sostenendo addirittura anche la Russia non dovesse essere umiliata. Poi, all’inizio del 2024, l’inquilino dell’Eliseo si è improvvisamente riscoperto falco antirusso, pur non rinunciando a inviare contraddittoriamente l’ambasciatore francese all’insediamento presidenziale di Putin. L’irrequietezza di Macron è aumentata dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il presidente francese ha difatti sempre mostrato una certa irritazione verso gli sforzi negoziali in Ucraina dell’attuale leader americano. E adesso sta tentando di imbastire un processo diplomatico alternativo a quello statunitense, cercando di coinvolgere direttamente il rivale sistemico di Washington.
Nuovi attriti e la strategia francese
Peccato che, al di là dell’irrilevanza francese, la strategia di Macron rischia soltanto di creare nuovi attriti tra l’Unione europea e la Casa Bianca. Del resto, non è certo la prima volta che il capo dell’Eliseo si intesta il ruolo di anti-Trump. Basti ricordare la sua fuga in avanti sul riconoscimento dello Stato palestinese. O quando, nel pieno delle trattative commerciali tra Washington e Bruxelles, si fece promotore della linea dura, irritando tanto l’Italia quanto la Germania, che, di contro, volevano evitare un’escalation tariffaria con gli Stati Uniti.
D’altronde, il problema è alla fine sempre il solito: Parigi punta, e non certo da oggi, a indebolire le relazioni transatlantiche per sopire i problemi interni e, soprattutto, per cercare di rilanciare il proprio ruolo politico in seno all’Ue. Non dimentichiamo infatti che Macron ha iniziato a rafforzare i legami francesi con la Cina già dal 2023. Il tema va quindi ben oltre le antipatie politiche e personali con Trump. Il presidente francese auspica una Ue più lontana dagli Stati Uniti. Il punto è che la Francia non ha la forza geopolitica per poter assumere la leadership europea che desidererebbe: basti pensare che, negli ultimi anni, Parigi ha significativamente perso influenza politico-militare su ampia parte del Sahel. Le iniziative di Macron rappresentano quindi un danno per le relazioni transatlantiche. E rischiano soltanto di irritare la Casa Bianca, oltre che di spingere sempre più Bruxelles tra le braccia di Pechino.