Macron come il principe di Condè, D’Alema come se stesso, Sinner e Gattuso il nostro riscatto
- Postato il 6 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Chissà se Emmanuel Macron avrà dormito profondamente la notte scorsa come il principe di Condè di manzoniana memoria?
Crediamo di no, ma forse non lo sapremo mai. Certo è che dopo le parole di Putin sulle truppe europee da mandare a Kiev il presidente francese avrà compreso alla fine che il suo progetto di spedire i nostri soldati (quelli del vecchio continente) a Kiev non era proprio un’idea da statista che vuole raggiungere la pace.
Il leader del Cremlino è stato lapidario a proposito. Ha detto chiaro e tondo che “un esercito straniero in Ucraina sarebbe un bersaglio legittimo”. In povere parole potremo sparare ed uccidere quei poveri giovanotti che con quella guerra non c’entrano proprio nulla.
A questo punto, a chi comanda all’Eliseo deve essere preso un mezzo colpo, se non un colpo intero. Macron è stato sempre convinto che a Kiev e dintorni avremmo dovuto inviare la nostra armata: non le sarebbe successo nulla e Putin avrebbe dovuto indietreggiare.
Macron resuscita Salvini

Sorpresa, perplessità, più di un dubbio, tanto che Matteo Salvini (sempre lui) non ha potuto fare a meno di intervenire. “Se è questa la sua idea si metta l’elmetto e ci vada lui a combattere”. Ne era scaturito un caso diplomatico con l’ambasciatrice italiana convocata a Parigi per essere bacchettata dal vertice parigino.
Ora, dopo le parole del “buon Vladimir”, Macron si sarà morsa la lingua, poteva tacere, sarebbe andata meglio.Invece, ha dovuto ingoiare e adesso in solitudine sfoglierà la margherita: si o no i soldati europei in Ucraina?
A dire il vero un aiutino il presidente francese lo ha avuto proprio dallo stesso Zelensky il quale, dopo l’intervento di Putin, ha chiesto a Bruxelles maggiore sicurezza spedendo nel suo paese molte truppe sparpagliate in tutta l’Ucraina. Lo si può ben comprendere il povero leader di Kiev, ma stavolta ha davvero esagerato con la sua preghiera.
Per quale ragione, giovanotti italiani, francesi, tedeschi, spagnoli dovrebbero rischiare la vita per un conflitto che nessuno nel vecchio continente voleva tanto da respingerlo ancora ogni qual volta se ne presenti l’occasione?
Tutto ha un limite, a meno che non la si pensi come un ministro in gonnella della Germania la quale sostiene che la naia dovrebbe essere estesa alle donne. “È una questione di parità di genere”, annuncia lasciando increduli tutti coloro che leggono la notizia.
Putin non vuole la pace
Tornando alla realtà dei fatti, si deve riconoscere che la pace (invocata spesso da Leone XIV) si allontana, svanisce come neve al sole. “Putin non la vuole”, afferma lo stesso Donald Trump. Prova ne sia che ancora una volta ha ripetuto che se Zelensky vuole aprire una trattativa e dialogare, l’incontro dovrebbe avvenire a Mosca. Una provocazione bella e buona, niente di più.
“Rebus sic stantibus”, ammonivano i padri latini (Stando così le cose), occupiamoci dei balletti italiani che hanno come obiettivo principale le elezioni regionali.
La farsa pugliese ha avuto una conclusione o forse no. Antonio De Caro ha detto finalmente sì a Elly Schlein: sarà lui il candidato per il campo largo. Emiliano si è ritirato, la segretaria lo ha convinto assicurandogli un posto sicuro alle politiche. Nichi Vendola no, continuerà a correre.
“Perchè lui si ed io no?”, si è inalberato Emiliano. Allora, si ricomincia da capo? Assolutamente no, ne è certa la stessa Schlein la quale converrà con noi che in Puglia a forza di chiedere teste, l’ha persa pure colui che le chiedeva.
In Campania, la scelta è stata fatta: a governare la regione dovrebbe essere Roberto Fico, in caso di vittoria del centro sinistra. “È bello, fresco e credibile”, sostiene la segretaria di Via del Nazareno. Sono queste le qualità che un governatore dovrebbe avere? L’intelligenza conta poco, alla fine, se occorre c’è quella artificiale. Contenti loro…….
Massimo D’Alema è incredulo, “critiche assurde”, le chiama. “Perché non vi chiedete piuttosto dov’era l’Europa?” Si difende con il coltello fra i denti ma sa perfettamente di aver fatto una scelta poco azzeccata.
Chissà se solleverà il suo umore vedendo in tv il match fra Sinner e Alcatraz. Entrambi hanno vinto la semifinale ed in palio non ci sono soltanto i cinque milioni di dollari che andranno al vincitore, ma anche la palma del primo del mondo. Non è poco.
Dopo la vittoria della nazionale di calcio per cinque a zero, il tifo azzurro vuole assaporare anche il trionfo di Jannik.
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