Macron chiama Putin, Meloni legge (con orgoglio) il bilancio, Grillo si affida al Signore
- Postato il 2 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Per non affogare in Patria, Emmanuel Macron si aggrappa all’Europa e chiama al telefono Putin.
Due ore di conversazione dopo tre anni di gelo, tanti ne sono passati da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Il premier francese le tenta tutte, ma stavolta, bisogna riconoscerlo, ha battuto Trump sul tempo.
Risultati ottenuti dall’Eliseo e dal Cremlino? Pochi, soltanto chiacchiere e molta visibilità per dimostrare agli europei che “Macron esiste ancora ed ha una gran voce in capitolo”. Si parla di negoziati di pace, ottimismo, dilaga. “Putin e il presidente francese continueranno a parlarsi”, dice con enfasi Parigi. Forse il colloquio strapperà una tregua.
Macron, cosa hai ottenuto?

Ma è troppo presto per azzardare pronostici o previsioni. Affermare che è in atto una svolta significativa sarebbe troppo, però la mossa ha avuto almeno il privilegio che nel vecchio continente dopo anni di torpore è suonata la sveglia.
Tutto succede mentre in Italia il caldo la fa da padrone. In molte città il termometro ha toccato i quaranta gradi: a Firenze e Bergamo si è verificato un vero e proprio black-out con negozi e case rimasti senza corrente, gente bloccata in ascensore, tanti operai fermi perchè si è limitata giustamente l’attività lavorativa.
Caldo, governo ladro”, titola stamane un giornale assai vicino alla maggioranza. Battute a parte il problema esiste e non bisogna assolutamente sottovalutarlo se i meteorologi assicurano che questa ondata proseguirà ancora per diversi giorni.
Non è solo la temperatura a preoccupare gli italiani. I dati dell’Istat sono impietosi: a giugno ogni famiglia ha speso in più 445 euro. Non è poco se si pensa allo stipendio che molti prendono ogni fine mese. Il carrello della spesa aumenta costantemente e il governo farebbe bene a preoccuparsi di questo fenomeno se non vuole aumentare il livello di povertà già molto alto nel nostro Paese.
L’esecutivo si difende, come è logico, e mostra i dati dello spread scesi al di sotto della quota ottanta. Questo ha grande importanza e favorisce chi vuole investire in Italia una volta considerata la Cenerentola d’Europa.
D’altronde il bilancio che ha ereditato Giorgia Meloni è pieno di cifre con il segno meno. Su tutto spicca il superbonus che è costato all’Italia 150 miliardi.
Un “economicidio”
A convalidarlo non è il titolo di un quotidiano che sbircia a destra, ma il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri. Un autentico “economicidio”.
Tanto in più se si vede che la settima rata del PNRR di 18,3 miliardi è stata concessa all’Italia senza il minimo dubbio. La sinistra non ci sta e replica alzando il tono della voce: “Il governo spende il 5 per cento del Pil per il riarmo a danno del sociale”. Elly Schlein è super impegnata e a proposito non manca giorno in cui non parla dei danni irreversibili che sta causando l’attuale esecutivo.
È ovunque e si infervora la segretaria del Pd, perchè i riformisti del Pd vorrebbero vederla all’angolo. Ci provano tutti, finora perdendo. La battaglia non si spegne ed oggi sale in primo piano la figura di Ernesto Maria Ruffini, ex direttore generale dell’agenzia delle entrate, soprannominato “Mister tasse”. Ritiene di aver pronto un progetto per federare gli amministratori locali e civici che dovrebbe mettere KO la numero uno dei dem.
Dopo il discorso a tutto tondo del capo dello Stato sulla situazione insostenibile delle carceri italiane divampa la polemica con l’opposizione in prima linea. Sono superaffollate, un terzo dei detenuti in più di coloro che debbono restare dietro le sbarre. Il problema è evidente e non si può negare. “In Albania, per lo strapotere della premier, le celle sono vuote; mentre qui da noi i suicidi aumentano” è l’accusa.
Si debbono costruire con urgenza nuove strutture, si pensa di servirsi delle vecchie caserme inutilizzate. Però, non bisogna dimenticare nemmeno quei migranti irregolari che delinquono. Dovrebbero essere rispediti a casa loro, perchè nel nostro Paese non c’è posto per gente simile.
Debbo infine confessare che non sono mai stato tenero nei confronti di Beppe Grillo e dei 5Stelle. Aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, l’esempio dell’uno vale uno erano concetti che non piacevano al sottoscritto e a milioni di italiani.
Però oggi è diverso. L’ex comico non è più lo stesso perchè le vicende del figlio lo hanno distrutto. Sentire un pubblico ministero chiedere nove anni di reclusione per il giovane accusato di uno stupro è allucinante per un padre. Un colpo da KO da cui potresti non rialzarti più. Comprendiamolo per quel senso di umanità che non ci deve mai abbandonare.
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