Macron: “Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina? L’Europa deve essere in grado di difendersi da sola”
- Postato il 5 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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A poche ore dall’apparente distensione tra Usa e Ucraina con la ripresa dei colloqui dopo il clamoroso scontro tra il presidente Zelensky e la Casa Bianca con Trump e Vance schierati, il presidente francese Emmanuel Macron parla alla Francia e parla della Russia come di una “minaccia”. “Noi entriamo in una nuova era” le prime parole dell’inquilino dell’Eliseo. “Mi rivolgo a voi questa sera a causa della situazione internazionale. Voi siete legittimamente preoccupati visti gli eventi storici in corso. Gli Stati Uniti hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina. Gli stessi Stati Uniti vogliono imporre dazi all’Europa. Infine, la minaccia terrorista. Noi entriamo in una nuova era”.
A distanza di poco di tre anni dall’invasione di Mosca a cui Kiev si è opposta grazie agli aiuti degli Usa – fino all’elezione di Trump – e di Ue, l’abbandono sul campo di Washington, Macron alza l’asticella della preoccupazione e rilancia ricordando che la Francia è una potenza nucleare. “Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina? Di fronte a questo mondo in pericolo, restare spettatori sarebbe una follia. La Russia – ha continuato – è diventata una minaccia per la Francia e per l’Europa. La situazione che vi descrivo è quella, e dobbiamo conviverci. E la strada per la pace non può fare a meno dell’Ucraina. La pace non può essere la capitolazione dell’Ucraina. Non possiamo dimenticare che la Russia ha cominciato ad invadere l’Ucraina nel 2014″ ha detto Macron riferendosi all’annessione della Crimea. “La Francia ha uno status speciale” nella difesa europea, ma “qualunque cosa accada, la decisione è sempre stata e rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica” per quanto riguarda la deterrenza nucleare ha aggiunto il presidente spiegando di volere “un dibattito strategico sulla protezione del nostro deterrente nucleare dagli alleati europei”. Di recente, Macron ha dichiarato di essere pronto a un “dialogo strategico” con i paesi europei per non dipendere più dalla deterrenza americana.
E così mentre a Bruxelles Ursula von der Leyen pensa che il piano per il riarmo non debba passare attraverso il voro dell’aula, a Parigi si guarda anche oltre: “Il nostro sostegno all’Ucraina passa per un sostegno al suo esercito. Abbiamo interesse a lavorare con i nostri alleati europei – ha aggiunto – riuniremo dalla settimana prossima i capi di stato maggiore dei Paesi che vogliono partecipare a questa pace duratura” anche con il dislocamento di forze europee sul terreno. Il presidente ha parlato dell’esistenza di “un piano di pace solido, durevole, che abbiamo preparato con gli ucraini e con diversi altri partner europei e che sono andato a perorare negli Stati Uniti 15 giorni fa”. “Voglio credere che gli Stati Uniti resteranno al nostro fianco. Ma dobbiamo essere pronti se non sarà così. Gli stati europei devono essere in grado di difendersi meglio e scoraggiare ogni nuova aggressione. Qualunque cosa accada, dobbiamo attrezzarci meglio”, ha spiegato, chiedendo di “fare di più” in termini di difesa.
Per il presidente francese, Emmanuel Macron, forze europee potranno essere schierate in Ucraina “una volta firmata la pace“. La pace in Ucraina “passerà forse per il dispiegamento di forze europee”, ma queste forze “non dovranno battersi oggi sulla linea del fronte. Andranno lì soltanto una volta che la pace sarà stata firmata, per garantirne il pieno rispetto”.
L’Europa possiede la potenza e il talento “per rivaleggiare con gli Stati Uniti o la Russia. La patria ha bisogno di voi e del vostro impegno. Le decisioni politiche, le attrezzature militari, i bilanci, sono una cosa. Ma non potranno mai sostituire la forza d’animo“. Infine l’altra minaccia quella che il presidente Usa sta sventolando con forza nei confronti di tanti paesi, dal Canada al Messico. I dazi imposti dagli Stati Uniti sono “incomprensibili” aggiungendo di sperare di “convincere” Donald Trump a rinunciarvi. “Spero di convincere e dissuadere il presidente degli Stati Uniti” a non imporre quei dazi. “Ho chiesto al primo ministro e al governo – ha detto – di fare proposte alla luce di questo nuovo contesto”.
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