Macchinari italiani verso Mosca. Gli Usa sanzionano un’azienda indiana
- Postato il 30 ottobre 2024
- Esteri
- Di Formiche
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Gli Stati Uniti hanno imposto oggi sanzioni a quasi 400 entità e individui, anche in Cina, Svizzera, Tailandia e Turchia, accusati di aver fornito sostegno all’invasione russa dell’Ucraina. Tra le società sanzionate c’è l’indiana Lokesh Machines Limited, specializzata in macchine utensili avanzate.
L’azienda si è coordinata con Dmitrii Vladimirovich Alikhanov, già sanzionato a giugno, e la sua società Newton-ITM “per importare macchine a controllo numerico di origine italiana dall’azienda Fagima Spa”, si legge nel comunicato del Tesoro americano.
Il proprietario e amministratore delegato di Fagima, Massimo Falchini, e il direttore marketing di Fagima, Fulvio Salvadori, “hanno contribuito a soddisfare gli ordini per la rete di Alikhanov e a eludere le sanzioni, anche dopo la designazione di Alikhanov nel giugno 2024”, si leggeva nella nota del Tesoro americano che ad agosto aveva dato notizia delle sanzioni contro Fagima, Falchini e Salvadori. Assieme a loro era stato sanzionato un altro italiano, Giulio Sfoglietti, accusato di essere coinvolto nella fornitura di attrezzature militari e munizioni per conto di un intermediario turco. Quel tabù di aziende di un Paese stretto alleato aveva mandato un chiaro messaggio agli alleati, anche davanti ad alcune ambiguità: nessuno è immune, neppure nel G7.
Ma il coordinamento tra l’azienda indiana e Alikhanov “è continuato” anche dopo le sanzioni imposte all’imprenditore russo e al suo giro, scrive oggi il Tesoro americano.
Gli Stati Uniti e i loro alleati “continueranno a prendere azioni decise in tutto il mondo per fermare il flusso di tecnologie essenziali di cui la Russia ha bisogno per la sua guerra illegale e immorale contro l’Ucraina”, ha detto Wally Adeyemo, vicesegretario al Tesoro. Le sanzioni puntano a infliggere un duro colpo alle “reti globale di evasione” delle misure decise contro Mosca.