Ma OpenAI come fa a sostenere intese per mille miliardi di dollari? Inchiesta Financial Times, bolla in vista?

  • Postato il 7 ottobre 2025
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OpenAI ha firmato accordi per circa 1.000 miliardi di dollari quest’anno per ottenere la potenza di calcolo necessaria a far funzionare i suoi modelli di intelligenza artificiale, impegni che superano di gran lunga i suoi ricavi e sollevano interrogativi su come l’azienda potrà finanziarli.

L’inchiesta del Financial Times, i timori di una bolla finanziaria

Lo scrive il Financial Times, evidenziando anche come le relazioni circolari tra la startup più valutata del mondo e i suoi partner abbiano accresciuto le preoccupazioni per una possibile bolla dell’IA, in un momento in cui gli investitori temono che la spesa per i data center di intelligenza artificiale stia sostenendo la crescita economica degli Stati Uniti.

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Ma OpenAI come fa a sostenere intese per mille miliardi di dollari? Inchiesta Financial Times, bolla in vista? (foto Ansa-Blitzquotidiano)

L’accordo di lunedì con il produttore di chip Amd, ricorda il Ft, segue intese simili con Nvidia, Oracle e CoreWeave, mentre OpenAI corre per assicurarsi la capacità di calcolo che ritiene necessaria per gestire servizi come ChatGPT. Gli accordi darebbero a OpenAI accesso a oltre 20 gigawatt di capacità di calcolo, equivalenti grossomodo alla potenza di 20 reattori nucleari, nel prossimo decennio.

Secondo le stime dei dirigenti di OpenAI, ogni gigawatt di capacità di calcolo per l’IA costa circa 50 miliardi di dollari ai prezzi attuali, portando il costo totale a circa 1.000 miliardi di dollari.

Questi accordi hanno vincolato alcuni dei più grandi gruppi tecnologici del mondo alla capacità di OpenAI di diventare un’azienda redditizia in grado di far fronte ai suoi crescenti obblighi finanziari, anche se il ceo della societa’ Sam Altman ha dichiarato che “diventare redditizi non è tra le mie dieci principali preoccupazioni”.

L’etica della Silicon Valley del ‘fingi finché non ce la fai’

“OpenAI non è in grado di sostenere nessuno di questi impegni,” ha dichiarato al Ft Gil Luria, analista di DA Davidson, aggiungendo che la società potrebbe perdere circa 10 miliardi di dollari quest’anno. “Parte dell’etica del ‘fingi finché non ce la fai’ della Silicon Valley è far sì che le persone abbiano qualcosa in gioco. Ora molte grandi aziende hanno molto in gioco su OpenAI”, ha aggiunto.

OpenAI, secondo il quotidiano finanziario, sta bruciando liquidità in infrastrutture, chip e talenti, senza disporre nemmeno lontanamente del capitale necessario per finanziare questi piani ambiziosi.

Secondo i calcoli del Financial Times, gli accordi di OpenAI con Nvidia e Amd potrebbero costare rispettivamente fino a 500 miliardi e 300 miliardi di dollari, anche se entrambi includono incentivi che potrebbero aiutare OpenAI a pagare i chip acquistati.

L’accordo con Oracle costerà ad OpenAI altri 300 miliardi di dollari, mentre il gruppo di data center CoreWeave ha reso pubblici contratti di fornitura con OpenAI per oltre 22 miliardi.

OpenAI ha inoltre lanciato a gennaio, insieme a SoftBank, Oracle e altri, un’iniziativa chiamata Stargate, che prevede investimenti fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture statunitensi per OpenAI. Non è chiaro come gli accordi con Nvidia e Amd si integreranno nei piani di Stargate.

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Blitz

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