Ma l’Italia non è in crisi, tanti i problemi ma domenica c’è Sinner
- Postato il 12 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Se analizziamo i dati senza pregiudizi ideologici, possiamo scrivere che l’Italia non sta poi tanto male come vorrebbe far credere qualcuno.
Il ministro Giorgetti parla di un Pil allo 0,5 per cento, il risparmio cresce, lo dice Bankitalia non il governo. Il turismo va a gonfie vele con Roma che segna una maggiorazione del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso anno.
L’occupazione ha un balzo che nessuno avrebbe previsto. Allora non è poi così vero quanto si ostina a sostenere l’opposizione la quale ritiene che il Paese è con l’acqua alla gola, Giorgia Meloni in crisi (non sa più a che santo votarsi), l’economia traballa, l’inflazione sale, la povertà aumenta e molti non sanno più come mettere insieme il pranzo con la cena.
I buoni programmi di Giorgetti

Quindi, va tutto bene madama la marchesa? Se lo affermassimo si passerebbe immediatamente dalla parte del torto. I problemi ci sono, non lo nasconde nessuno, nemmeno il più ottimista di chi alloggia a Palazzo Chigi. Si deve guardare al futuro senza farsi travolgere da chi predica il disastro. Però, andare avanti con attenzione e prudenza, perchè altrimenti si va a sbattere contro un muro e difficilmente si potrà fare marcia indietro.
Che cosa dobbiamo aspettarci dopo le misure di Trump e la sua corsa sfrenata ad aumentare i dazi? “Per fortuna che era amico di Giorgia”, titola stamane in prima pagina l’Unità. Il pianto rende, così chi non è d’accordo con l’attuale esecutivo, continua a lacrimare e a prevedere un futuro disastroso. Ogni polemica è buona per sparare a zero soprattutto contro la premier.
Ad esempio, se il ministro Carlo Nordio ha sbagliato nel caso Almarsi, certo deve dimettersi, non ha altra strada. Insieme con lui a scusarsi e a trarne le dovute conseguenze deve essere pure il presidente del consiglio.
Le bazzecole in Italia
Se a Bruxelles la maggioranza di Ursula Von der Leyen traballa è perchè il partito che la sostiene non sa che pesci prendere. La forza politica in questione è quella dei Fratelli d’Italia, inventata anni fa dalla premier. Se gli studenti che si presentano agli esami di maturità sono contrari agli orali perché c’è troppo agonismo, la responsabilità è del ministro Valditara, il quale ha deciso che dal prossimo anno questi protagonisti andranno bocciati e dovranno ripetere l’anno. I tempi del 6 politico sono lontani e li vogliamo dimenticare.
Forse invece di guardare in casa degli altri, l’opposizione farebbe bene a interessarsi dei propri guai. Ne ha tanti da dover risolvere. Al campo largo nessuno ci crede più, in cuor suo neanche Elly Schlein che dovrà arrendersi dinanzi all’evidenza dei fatti. Giuseppe Conte continua a menar il can per l’aia, comportandosi come l’odiato Donald Trump che ogni ora ne pensa una nuova. L’avvocato del popolo ha in mente soltanto un proposito: quello di ribaltare la situazione politica e tornare a Palazzo Chigi.
La segretaria di via del Nazareno non ha un attimo di tregua, Prende il microfono di una rete televisiva che la vuole intervistare, ma la prima osservazione che fa è questa: “In fretta, per favore se no perdo l’aereo su cui debbo salire”. Di problemi ne ha molti, ma forse dovrebbe smetterla di parlare sempre delle stesse cose e occuparsi di più dei guai correnti: quelli ad esempio delle regioni, i cui presidenti vanno per conto loro, infischiandosene dei suggerimenti del Pd. In Campania come in Toscana, in Veneto come nelle Marche, la battaglia per essere i favoriti della sinistra divampa e non accenna a diminuire.
In Parlamento, al contrario, la riforma della giustizia è vicina a diventare legge e la Schlein deve vedersela pure con i magistrati che politicamente le sono vicini e affermano: “Non ci avevi detto che in questo campo la Meloni avrebbe subìto una sonora sconfitta?”.
Tempi duri, insomma. Non ci sono raccomandazioni che valgano. Disperati fra qualche settimana saranno pure i fumatori che vedranno aumentare del 139 per cento il costo delle sigarette. Meglio così per la loro salute: ne trarranno giovamento.
Rimangono gli ottimisti: non molti in verità. Ma oggi più che mai agguerriti. Sono tutti virtualmente a Londra dove su un campo da tennis dominato dall’erba Jannik Sinner cercherà domani di baciare la coppa e guardare dall’alto in basso il suo giovane rivale: Carlos Alcaraz.
Una cosa è certa: chiunque vinca, si può dire che in questo sport si è verificato il cambio generazionale: Federer, Nadal, Dyokovic, Fognini diventeranno solo un ricordo.
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