L’Usb rilancia: “Nuovo sciopero generale, senza preavviso”. Scontro con Salvini: “Non permetteremo il caos”
- Postato il 24 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un rilancio dopo il successo: “Proclameremo un nuovo sciopero generale e questa volta lo faremo senza preavviso”. L’Unione sindacale di base è pronta a raddoppiare dopo le centinaia di migliaia di persone portate in strada nelle manifestazioni di lunedì in 80 città. E l’annuncio scatena subito lo scontro con il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha definito “irresponsabile” il sindacato e ha avvisato: “Non permetteremo che blocchino il Paese e lo portino del caos”.
Ma l’Usb – da tempo obiettivo designato del leader della Lega – è intenzionata a continuare la propria battaglia che intreccia rivendicazioni legate al lavoro e il sostegno alla causa palestinese: “La parola d’ordine ‘blocchiamo tutto’ tornerà in tutto il Paese”, ha annunciato Guido Lutrario dell’esecutivo nazionale confederale nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, indetta dal Global Movement to Gaza Italia. “A Roma piazza dei Cinquecento sarà presidio permanente per Gaza. E sarà così in tutta Italia – ha sottolineato – Organizzeremo 100 piazze per Gaza”.
Mentre l’onda lunga dello sciopero generale di lunedì continua con presidi che hanno coinvolto il consolato Usa di Firenze, La Scala a Milano e altre aree del Paese, compreso il porto di Taranto dove è attesa una nave con un carico di greggio destinato all’aviazione israeliana, l’Unione sindacale di base si appresta dunque a capitalizzare il successo riproponendo una grande mobilitazione anche alla luce del nuovo attacco alla Global Sumud Flotilla nella notte tra il 23 e il 24 settembre. Mentre anche la Cgil si muove e, dopo il raid sulla Flotilla, si è detta pronta a uno sciopero generale qualora se ne verificheranno altri.
L’Usb è diventata negli ultimi mesi uno degli obiettivi degli strali di Salvini. Tutto era iniziato a dicembre dello scorso anno quando il ministro precettò i lavoratori dei trasporti in occasione di uno sciopero indetto dalla sigla sindacale. L’Usb fece ricorso al Tar e lo vinse. La pronuncia dei giudici demolì le ragioni del ministero: le “ragioni” della mossa del ministero non era chiare, spiegarono i giudici, anche perché i “disagi” che aveva inserito tra le motivazioni sono un “effetto fisiologico” quando si sciopera né spiegava quali fossero le motivazioni che lo avevano spinto a dire che rischiassero di essere sproporzionati finendo per comprimere i diritti dei cittadini, poiché erano previste le fasce di garanzia. Non solo: il Tar del Lazio, a valle dell’udienza di merito, impose anche al ministero di Salvini a liquidare 2.500 euro di spese legali all’Usb.
Lunedì sera, un nuovo capitolo dello scontro. Il casus belli? Gli scontri in stazione Centrale a Milano durante la manifestazione. “Chiederemo una cauzione a chi organizza cortei e manifestazioni, in caso di danni pagheranno di tasca loro”, aveva detto Salvini annunciando una proposta di legge che la Lega porterà in Parlamento e aveva poi definito “criminali, teppisti e delinquenti” coloro che “hanno assaltato stazioni, bloccato autostrade e porti che non hanno a cuore i bambini di Gaza e la fine delle guerre nel mondo, vogliono lo scontro sociale”. Una mossa emotiva, quella della cauzione, subito “scaricata” da Forza Italia e della quale erano all’oscuro sia Fratelli d’Italia che il ministero dell’Interno.
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