L'uomo immune al veleno dei serpenti

  • Postato il 27 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Tim Friede, allevatore di serpenti del Wisconsin (Stati Uniti), è sopravvissuto fino a 57 anni nonostante si sia fatto mordere intenzionalmente dai suoi amati rettili velenosi circa 200 volte. In futuro, la sua avventatezza potrebbe salvare da morte certa centinaia di migliaia di persone. Uno studio appena uscito su Cell racconta infatti come due tipologie di anticorpi estratte dal sangue di Friede abbiano contribuito a realizzare il candidato antidoto al veleno dei serpenti più potente mai ottenuto finora, efficace contro i morsi di 19 diverse - e letali - specie.. Un'emergenza trascurata (e gli antidoti sono vecchi). Anche se dalla nostra prospettiva privilegiata potrebbe non sembrare così, i morsi di serpenti velenosi sono un problema di salute pubblica globale urgente e diffuso, nonché una causa di mortalità elevata. Oltre 600 specie di serpenti velenosi mordono ogni anno fino a 2,7 milioni di persone, uccidendone 120.000 e condannandone altre 400.000 alla mutilazione. E si pensa che queste siano stime per difetto.. Specie diverse di serpenti velenosi producono cocktail differenti di tossine: cobra e mamba sercernono neurotossine paralizzanti; gli aspidi della famiglia delle vipere, veleni che lacerano i tessuti e che favoriscono la fuoriuscita di sangue. Regione di provenienza, età, stagione e alimentazione del rettile possono alterare la composizione del veleno persino all'interno della medesima specie.. Ciò nonostante, la tecnologia per produrre gli antidoti non è cambiata molto da 130 anni a questa parte, cioè da quando esistono i sieri antiveleno. Una piccola quantità di veleno viene iniettata in animali come cavalli, cammelli o pecore, e i loro anticorpi sono quindi prelevati. Ma sono specifici per il tipo di veleno iniettato ed efficaci solo contro una o poche specie di serpenti. Inoltre sono di animali diversi dall'uomo, e possono scatenare reazioni allergiche potenzialmente letali.. Una miniera di anticorpi. Nell'arco di 18 anni, Friede si è autoiniettato circa 650 dosi attentamente calibrate di veleni di serpenti per costruire progressivamente un'immunità a 16 specie dal morso letale. Si è inoltre sottoposto di proposito a circa 200 morsi, con un ricco corollario di effetti (una volta in coma, diversi shock anafilattici, qualche svenimento, molti sfoghi cutanei). Ogni volta, prendendo nota della specie di serpente e dell'esposizione al veleno a cui si era esposto.. Peter Kwong, biochimico della Columbia University di New York, e Jacob Glanville, amministratore delegato dell'azienda di biomedicina Centivax (California) hanno isolato dal sangue di Friede anticorpi efficaci contro il veleno degli elapidi, una famiglia di serpenti comprendente 41 generi e circa 180 specie, di cui fanno parte alcuni degli aspidi più velenosi al mondo (come il cobra reale, nella foto di apertura, o il taipan, famigerato serpente di Australia, Indonesia e Papua Nuova Guinea).. Verso un antidoto universale?. Due tipi di anticorpi sviluppati da Friede in unione con il varespladib, un farmaco che inibisce un enzima del veleno dei serpenti che distrugge i tessuti di muscoli e nervi, hanno protetto i topi dal veleno di ben 19 diverse specie di serpenti elapidi. Lasciando sperare in un futuro antidoto universale, o almeno efficace contro molteplici minacce striscianti.. L'approccio apre le porte a combinazioni di farmaci come il varespladib uniti ad anticorpi monoclonali, ossia copie di anticorpi umani, per provare ad aumentare la copertura degli antidoti, estendendola contro molteplici specie di serpenti velenosi. Tuttavia, non è chiaro se questi anticorpi possano essere prodotti a prezzi accessibili su larga scala. Inoltre, il problema più stringente da risolvere potrebbe non essere tanto la disponibilità di antidoti, quanto la presenza di farmaci pronti da somministrare "sul posto", vicino ai luoghi dove si viene più spesso morsi da serpenti.. Il prossimo passo sarà testare il potenziale antidoto sui cani che in Australia vengono portati dai veterinari in seguito al morso di serpenti velenosi. Se il composto non risulterà efficace entro pochi minuti, si passerà alla somministrazione di antidoti tradizionali..
Autore
Focus.it

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