L’uomo di FdI stanzia 100mila euro di soldi pubblici per 2mila copie di un libro sulle Marche. E Santanché lo promuove in campagna elettorale

  • Postato il 2 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Novantaquattromila euro per stampare appena 2mila copie di un libro. Ma non solo: un partito – Fratelli d’Italia – che usa lo stesso libro, finanziato con soldi pubblici, per fare campagna elettorale nelle Marche. È la storia che sta dietro I cammini della rinascita, il volume sul turismo sostenibile nelle aree colpite dal sisma – tra Abruzzo, Lazio, Umbria e, appunto, Marche – nel 2016. Lo scopo del testo, naturalmente, sarebbe nobile. Se non fosse che il commissario straordinario al terremoto, Guido Castelli, senatore di FdI e nominato da Giorgia Meloni nel ruolo di ufficiale del governo, ha firmato due decreti con cui stanzia la considerevole cifra di quasi centomila euro per realizzare il libro; e se non fosse che il suo partito, con la ministra Daniela Santanchè in testa, se ne sta servendo per tirare la lunga volata per le Regionali al presidente uscente Francesco Acquaroli.

Il primo decreto, del 17 aprile, aggiorna l’incarico affidato alla giornalista Chiara Giacobelli per la stesura della guida. Per l’importo – fuori mercato, se si considera che si tratta di un volume da distribuire nei Comuni del Centro Italia e che i soldi vengono da un’istituzione pubblica che si serve di fondi destinati al terremoto – di ben 50mila euro. Il secondo decreto (14 maggio) stabilisce che sarà la casa editrice Giunti a occuparsi della pubblicazione per un importo leggermente inferiore: 44mila euro. Al di là dei numeri (resi noti dal quotidiano L’Altra Montagna), la storia è soprattutto politica. Ed è tutta in casa FdI, anche perché Castelli, tra eventi e tv, ha impiegato circa 1,27 milioni di euro. Il 24 luglio Santanchè lo invita a Palazzo Chigi, insieme ai presidenti di Regione coinvolti, per promuovere non soltanto il testo – nella speranza che abbia avuto maggior riguardo rispetto alla cinquina finalista del Premio Strega del 2023 (ricordate l’ex ministro Gennaro Sangiuliano?) – ma per dire che tanto il governo quanto la Giunta marchigiana stanno lavorando alacremente – e con successo – per la Regione. Scena simile il 30 luglio: Santanchè è ad Ascoli Piceno (con Castelli, ovvio) per parlare di turismo lento. Sì, la stessa ministra che di fronte all’alluvione di Cogne propone di scarrozzare i turisti su e giù dalla valle in elicottero. O la stessa che magnifica il budello di Cortina e vorrebbe costruire un aeroporto ai piedi delle Tofane.

Intanto Alleanza Verdi-Sinistra annuncia un’interrogazione parlamentare. “Novantaquattromila euro di fondi pubblici per un libro da 2mila copie? Cinquanta euro a copia, pagati dai contribuenti, per un volume autocelebrativo presentato a Palazzo Chigi dalla ministra Santanchè, per iniziare bene la campagna elettorale” dice il deputato di Avs, Marco Grimaldi, che aggiunge: “Dove passa la pitonessa, restano i pacchi editoriali, ormai lo sanno tutti. Per questo depositiamo un’interrogazione parlamentare. La promozione turistica non dovrebbe sembrare marketing elettorale, neanche troppo camuffato”. Critico anche il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini: “È una storia surreale, che si può prendere dai due capi del filo. Da una parte, col sorriso, perché è un atto sfacciato di propaganda, utilizzato da Castelli e Santanchè, che non fa altro che enfatizzare l’autoreferenzialità di un commissario che fa di tutto fuorché il suo lavoro. L’altro capo del filo, però, è più serio: questa iniziativa è l’ennesimo tassello di un vero e proprio sviamento di risorse pubbliche, che dovrebbero riguardare la costruzione post-terremoto, e di cui Castelli si serve in modo scandaloso”. Questo perché, secondo Carancini, “non c’è solo il finanziamento di un libro, ma ci sono anche festival, attività e iniziative utilizzate per fare campagna per sé e per Acquaroli. Qui si tratta di relazioni al confine con lo scambio politico-elettorale“.

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