Lunedì Israele invierà i negoziatori a Doha per "sbloccare" la fase 2
- Postato il 8 marzo 2025
- Di Agi.it
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Lunedì Israele invierà i negoziatori a Doha per "sbloccare" la fase 2
AGI - Israele invierà lunedì una squadra negoziale in Qatar, ha affermato l'ufficio del primo ministro. "Israele ha accettato l'invito dei mediatori sostenuti dagli Stati Uniti e invierà una delegazione a Doha lunedì nel tentativo di fare progressi nei negoziati", secondo l'ufficio del primo ministro.
La notizia arriva dopo che i media arabi hanno riferito che Hamas avrebbe manifestato la sua disponibilità ad accettare una proroga temporanea del cessate il fuoco a Gaza durante il Ramadan. Un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che non ci sono particolari progressi nei colloqui che hanno portato a una decisione e nega le notizie secondo cui Hamas avrebbe accettato un'estensione del cessate il fuoco durante il Ramadan.
La seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco, che avrebbe dovuto iniziare il 1 marzo, prevede il ritiro completo dell'esercito israeliano dall'enclave in cambio della consegna dei restanti ostaggi vivi a Gaza, come concordato con Israele a gennaio.Il gruppo islamista insiste da una settimana sul suo impegno a passare alla seconda fase del cessate il fuoco, visto l'apparente stallo dei colloqui indiretti con Israele, che ha chiesto un nuovo accordo per estendere la tregua durante il Ramadan e la Pasqua ebraica in cambio del rilascio degli ostaggi rimasti, senza ritirare le truppe dall'enclave.
Le autorità israeliane hanno anche sospeso l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza domenica, una decisione che Hamas ha denunciato come "ricatto a buon mercato". Il gruppo ha dichiarato oggi che le conseguenze dell'interruzione degli aiuti a Gaza, devastata da oltre un anno di incessanti bombardamenti israeliani, non riguardano solo la popolazione, ma anche gli ostaggi israeliani detenuti nell'enclave.
Nella prima fase del cessate il fuoco, conclusasi il 1 marzo dopo 42 giorni, sono stati rilasciati 33 ostaggi (di cui 8 morti) in cambio di quasi 1.800 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Nella Striscia rimangono 59 prigionieri, di cui l'esercito stima 35 morti.
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