L’ultimo record di Cristiano Ronaldo: a picco nei consensi dopo l’espulsione di Dublino e l’incontro con Trump e bin Salman

  • Postato il 23 novembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nel giro di una settimana, Cristiano Ronaldo, il miglior calciatore lusitano di sempre (226 presenze e 143 gol in nazionale, primo di un’infinita serie di record di 23 anni di carriera), è crollato nei consensi nel suo Portogallo. Due editoriali di fuoco, il primo di “A Bola” per censurare l’espulsione nella gara di Dublino, il secondo di “O Pùblico” per criticare la visita alla Casa Bianca per incontrare il presidente Donald Trump, nel ruolo di stampella di lusso del principe saudita Mohammed bin Salman, hanno fatto a pezzi l’immagine di CR7. Anche in Portogallo, come in Italia, si passa dall’altare alla polvere in un amen. Il successo e le ricchezze smisurate – Ronaldo è il primo calciatore della storia ad essere diventato miliardario, il patrimonio supera 1,3 mld di euro – creano, alla lunga, invidie e rancori, soprattutto hai atteggiamenti arroganti. Quando possiedi una fama planetaria, come nel caso dell’ex giocatore di Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid e Juventus, dal 2023 all’Al Nassr, anche un respiro è materia di media e social. Ma Ronaldo, in questa settimana particolare, ci ha messo molto del suo per farsi strapazzare.

L’espulsione di Dublino, per una gomitata rifilata a palla lontana al difensore irlandese Dara O’Shea, accompagnata dalla provocazione rivolta al tifo dello stadio, è stata la prima in nazionale per questo campione lanciato verso la vetta dei 1.000 gol in carriera. Tra club, Portogallo A e selezioni giovanili, siamo a quota 971 in 1331 presenze, con una media di 0.73 reti a partita. E’ disputa degli statistici se conteggiare anche i 18 gol delle nazionali junior, ma il traguardo resta, in ogni caso, alla sua portata. All’età di 40 anni abbondanti, quello che è accaduto allo stadio Aviva è stato però disarmante. “A Bola”, principale quotidiano sportivo del Portogallo, non ha avuto pietà. Nel suo editoriale, Hugo Vasconcelos ha scritto: “Ronaldo dovrebbe vergognarsi. Il suo comportamento è stato deplorevole. Perdere la calma, in un momento di frustrazione, può succedere, anche se non dovrebbe. La parte peggiore è stata la reazione all’espulsione: dal pianto, come se il giocatore che ha ricevuto la gomitata stesse fingendo, allo scuotere la testa con ironia, fino agli applausi rivolti al pubblico. Ronaldo ha commesso un errore. Il minimo che potrebbe fare è scusarsi, ma quello che dovrebbe fare davvero è vergognarsi. Se però anche il ct Martínez gli dà una pacca sulla spalla e dice “non c’è stata violenza”, è stato sfortunato”, non ho molte speranze”.

L’editoriale di “A Bola” tira in ballo il ct spagnolo. In effetti, Roberto Martìnez non ha svolto un ruolo secondario nelle ultime questioni di Ronaldo. Lo ha difeso a spada tratta, prima nella vicenda dell’espulsione, poi rispondendo in conferenza stampa ai giornalisti che avevano chiesto una sua opinione per l’assenza annunciata di CR7 alla gara contro l’Armenia del 16 novembre, finita 9-1 per il Portogallo. Il cartellino rosso escludeva la partecipazione di Ronaldo alla sfida decisiva per la qualificazione al mondiale – l’entità della sanzione, che potrebbe far saltare a CR7 la prima partita del torneo in Usa-Canada-Messico, non è stata ancora comunicata – e il giocatore ha lasciato il ritiro. Cristiano è il capitano della Seleçao e non essere presente alla sfida di Porto contro gli armeni non è stato un comportamento consono allo status di un leader. Martinez però lo ha difeso: “Questionare su queste cose è una mancanza di rispetto nei confronti di Ronaldo”. Una cosa è certa: CR7 è molto presente in campo, ma spesso assente fuori. Non si presentò ai funerali di Diogo Jota, il giocatore morto in un terribile incidente stradale il 3 luglio scorso. Ha saltato le premiazioni del Pallone d’Oro quando non era il vincitore. E non ha voluto essere in tribuna a vedere i suoi compagni di squadra nel giorno della qualificazione di quello che sarà, per Ronaldo, il sesto mondiale.

Giovedì 20 novembre è arrivata la sferzata di David Pontes, direttore di “O Pùblico”. Titolo: “Che nostalgia dell’indignazione”. Partendo dall’enfasi dell’incontro Trump-bin Salman, in cui il presidente statunitense ha persino cercato di assolvere il principe saudita dalle responsabilità dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, trucidato all’interno del consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018 (“non c’è nulla di inedito nel vedere gli Stati Uniti aprire le braccia per accogliere dittatori sanguinari, ma la riverenza con cui Trump ha ricevuto il principe, dovrebbe ugualmente indignare”), Pontes ha criticato la presenza a questa missione diplomatica di Ronaldo, ambasciatore del mondiale saudita del 2034. Il fuoriclasse di Funchal si è anche prestato a improbabili palleggi con Trump: “Bin Salman ha visitato per la prima volta gli Usa dopo l’assassinio di Khashoggi e anche Cristiano non metteva piede negli Stati Uniti da quando, nel 2018, fu accusato di violenza sessuale nei confronti dell’ex modella Kathryn Mayorga. La sua presenza però non sorprende, perché Ronaldo da tempo è la punta di diamante di un’operazione che possiamo definire di sportwashing, con la quale molti paesi arabi cercano, attraverso lo sport, di accattivarsi le simpatie del mondo. Questo non ci spaventa, ma deve indignarci. Allo stesso modo, deve indignarci il fatto che l’allenatore della nazionale si sia prestato al deplorevole esercizio di lavare l’immagine di Ronaldo dopo l’aggressione di Dublino a un altro calciatore”.

Nelle ultime ore è emerso anche un nuovo particolare: CR7 avrebbe usato il passaporto diplomatico saudita per partecipare alla missione negli Usa. Anche questa storia non è stata gradita in Portogallo e ha dato nuova linfa alle polemiche di questi giorni. Le discussioni nelle tv nazionali e gli interventi nelle radio hanno segnato il punto più basso della popolarità di Ronaldo, difeso solo nelle isole di Madeira e, in particolare, nella capitale, Funchal. Il calo di consensi registrato in questa settimana è stato da record. L’ennesimo, per CR7.

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