Lucy l'australopiteco correva piano
- Postato il 5 gennaio 2025
- Di Focus.it
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Lucy l'australopiteco sapeva correre, ma in un modo neanche lontanamente paragonabile a quello dell'uomo moderno. Alcuni scienziati hanno provato a far correre un modello virtuale 3D di Australopithecus afarensis per comprendere meglio gli adattamenti muscolari che hanno reso l'Homo sapiens un corridore provetto. L'analisi, pubblicata su Current Biology, offre una panoramica dell'evoluzione della velocità di corsa negli antenati dell'uomo.. Copia digitale. Karl Bates, ricercatore di biomeccanica evolutiva dell'Università di Liverpool, Regno Unito, ha creato una simulazione computerizzata 3D dello scheletro di Lucy - l'ominide più famoso mai ritrovato, un Australophitecus afarensis scoperto in Etiopia 50 anni fa e vissuto 3,2 milioni di anni fa. Il fossile di questa nostra "bisnonna" è tra i più completi di esseri umani antichi rinvenuti finora: ben 52 ossa, incluse quelle del bacino (che hanno permesso di capire che si trattasse di una femmina).. Corri, Lucy, corri! Bates e colleghi hanno usato i dati sulle caratteristiche muscolari delle scimmie moderne e la superficie delle ossa di Lucy per stimare la massa muscolare dell'australopiteco. A questo punto hanno sfruttato il modello digitale 3D per... farlo correre, e confrontare le sue performance con quelle di un uomo moderno.. 1 a 0 per noi. Come confermato da precedenti studi, Lucy e gli altri australopitechi potevano correre, benché la mancanza del tendine di Achille (che lega i muscoli del polpaccio al piede) e le loro più corte fibre muscolari non li rendessero certo campioni di resistenza. Ma non erano neppure tanto veloci: secondo la nuova analisi, potevano raggiungere al massimo una velocità di 5 metri al secondo, contro gli 8 possibili per un modello umano realizzato con la stessa simulazione.
La velocità di Lucy non è aumentata quando il team ha sostituito gli suoi ipotetici muscoli con quelli di un uomo moderno, né quando è intervenuto allungandone la statura: il problema sembra insito nelle proporzioni del suo corpo.. Segreto svelato. In seguito Bates ha provato a capire a quali muscoli l'uomo moderno debba le sue abilità nella corsa. Ha così aggiunto muscoli simili a quelli della caviglia umana al modello di Lucy, notando che, in questo modo, il costo energetico della sua corsa era simile a quello di altri animali di dimensioni simili. E poi un po' sadicamente li ha tolti, sostituendoli con muscoli della caviglia di scimmie: dopo questo intervento, la corsa di Lucy è diventata più faticosa. Il che suggerisce che siano il tendine d'Achille e i muscoli che lo circondano ad aver reso l'uomo un corridore veloce e resistente..