Lotta al secondary ticketing: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sanziona per 675mila euro un “bagarino digitale”

  • Postato il 4 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Continua la battaglia contro il secondary ticketing. Così è stata approvata la prima sanzione da 675.000 euro contro un bagarino digitale.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella riunione di Consiglio del 30 luglio 2025, ha approvato la prima sanzione nei confronti di una persona fisica per la rivendita illegale di biglietti per spettacoli ai sensi dell’articolo 1, comma 545, Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di bilancio 2017).

La violazione riguarda ben 90 eventi e la sanzione è pari a euro 675.000,00, tenuto anche conto dell’illecito arricchimento conseguito dal rivenditore non autorizzato.

Grazie al supporto del Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza è emerso un sofisticato sistema fraudolento grazie al quale i soggetti coinvolti sono riusciti ad assicurarsi, tramite costanti e frazionate operazioni di acquisto l’accaparramento massivo di biglietti relativi ad eventi di spettacolo e sportivi dal mercato primario con il solo e unico scopo di rivenderli nel mercato secondario e a prezzi maggiorati.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni comunica e ricorda che è proibita la vendita o la distribuzione di biglietti da parte di soggetti non autorizzati, siano essi persone giuridiche o fisiche.

Infine l’Autorità sottolinea che, nel caso specifico in esame, la violazione di tale divieto, una volta accertata, comporta sanzioni amministrative pecuniarie che variano da 5.000 a 180.000 euro per ciascuna infrazione contestata.

Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha commentato: “Ottima notizia! La situazione, però, resta vergognosa! Purtroppo, il fenomeno prosegue nonostante la nostra prima denuncia risalga ormai al lontano febbraio del 2016, quasi 10 anni fa. Da allora, nonostante alcuni successi, come la prima condanna dell’Antitrust arrivata, grazie al nostro esposto, nell’aprile del 2017 e gli interventi normativi in materia, c’è chi continua ancora allegramente a speculare sui biglietti dei concerti”.

“Ci si interroga, ad esempio, su come sia possibile riuscire ancora oggi ad accaparrarsi biglietti in modo massimo sul mercato primario e se gli organizzatori di eventi e i rivenditori usino tutte le precauzioni necessarie per impedire queste attività fraudolente, altrimenti anche questi soggetti dovrebbero essere considerati responsabili per i danni che subiscono gli spettatori. Urge, poi, un ulteriore giro di vite da parte del legislatore”, conclude Dona.

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Il Fatto Quotidiano

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