L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha censurato Maurizio Molinari per le frasi su Francesca Albanese
- Postato il 29 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha emesso un provvedimento di censura nei confronti di Maurizio Molinari, editorialista ed ex direttore di Repubblica, per alcune dichiarazioni rese nel luglio 2025 durante la rassegna stampa di Rai News 24 in merito a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. L’anticipazione è del sito Professione Reporter, al quale ha replicato in una nota il difensore di Molinari, l’avvocato Maurizio Martinetti, annunciando ricorso. “L’avv. Maurizio Martinetti quale difensore del Dott. Maurizio Molinari evidenzia che in data odierna sul sito ‘Professione Reporter’ è stata data notizia del contenuto di un provvedimento disciplinare non definitivo – e quindi, non pubblicato né altrimenti accessibile – emesso dal Consiglio di Disciplina del Lazio nei confronti del predetto dott. Molinari. Nel censurare questa arbitraria ed illegittima diffusione di dati ed informazioni personali, si conferma che avverso il citato provvedimento verrà proposto reclamo, nei termini di legge”.
Secondo quanto riportato da Professione Reporter, il Consiglio di disciplina dell’Ordine laziale avrebbe deciso una censura, sanzione di secondo grado prevista dalla legge sull’Ordine professionale (il primo è l’avvertimento, il terzo la sospensione, il quarto la radiazione) per presunte violazioni della deontologia professionale e diffusione di accuse infondate contro Albanese. Molinari, scrive il sito “ha citato le fonti da cui aveva attinto le sue informazioni, ma non ha convinto la maggioranza del Consiglio. Ora c’è la possibilità di un ricorso contro la decisione da presentare presso il Consiglio di disciplina dell’Ordine nazionale dei giornalisti”. Il caso era stato segnalato al Consiglio di disciplina del Lazio in alcuni esposti sulle dichiarazioni del giornalista, in particolare in merito a “presunti finanziamenti ricevuti da Hamas e a titoli professionali ed accademici falsi” . Contrariamente a quanto sostenuto da Molinari, poi, nelle segnalazioni “veniva ricordato come sia il portavoce di Guterres, sia l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Turk, sia il Presidente del Consiglio dei diritti umani, abbiano difeso le funzioni svolte dalla Relatrice speciale”, ricostruisce Professione Reporter, “respingendo la decisione americana di sanzionarla. E come si sia mossa anche l’Unione Europea, a difesa delle funzioni svolte da Albanese”.
Le dichiarazioni di Molinari a Rai News 24 nel luglio scorso: “Francesca Albanese ha ricevuto un incarico importante dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. È stata accusata di aver ricevuto delle sovvenzioni da parte di Hamas ed è stata accusata di aver affermato illegittimamente di avere dei titoli di studio che non possiede. Il segretario generale dell’ONU Guterres l’ha definita una persona orribile, ha tentato di impedire che le fosse riconfermato l’incarico, ma in realtà questo organismo delle Nazioni Unite, che è guidato da nazioni ed è sotto l’influenza di nazioni come l’Iran, in realtà, gliel’ha riconfermato. Ora il gesto dell’amministrazione americana porta a compimento una resa dei conti politica sulle posizioni che la signora Albanese ha sostenuto in più sedi, che continua a sostenere, e che di fatto delegittimano l’esistenza dello stato di Israele, accusando il governo e l’intero stato dei crimini più orribili. Io credo che questa è una vicenda drammatica che evince la debolezza dell’istituzione delle Nazioni Unite e spiega perché Guterres aveva tentato in ogni maniera di impedire di rinnovare l’incarico a Francesca Albanese”.
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