Lookman, Atalanta e Inter: hanno tutti torto
- Postato il 4 agosto 2025
- Di Panorama
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La trattativa per portare l’attaccante nigeriano dell’Atalanta a Ademola Lookman all’Inter si è trasformata in un muro contro muro. Era prevedibile, per quanto negato dalle parti, perché già in partenza gli elementi per costruire il tormentone di calciomercato dell’estate erano presenti in abbondanza nella vicenda.
Rapido riassunto della storia: Lookman, eroe della notte in cui i bergamaschi sono saliti sul tetto dell’Europa League a Dublino, da mesi spinge per lasciare la Dea e ha trovato nell’Inter approdo e sponda ideali. L’Atalanta, che un anno fa gli aveva promesso la cessione avendo bloccato quella al Paris Saint-Germain, non impazzisce all’idea di darlo a una concorrente italiana e in ogni caso ha già venduto a peso d’oro Retegui. Quindi, se possibile, farebbe a meno di veder partire anche l’altro pezzo da novanta del suo attacco. Se potesse…
Un triangolo venuto alla luce a metà di luglio, quando l’Inter ha rotto gli indugi, facendo sapere a tutti di essere molto interessata al giocatore. Quanto? Abbastanza per aver avuto dal fondo Oaktree il via libera a staccare un assegno da 40 milioni di euro (cifra indicata dagli agenti di Lookman), offerta poi rimodulata in 42 milioni più 3 di bonus.
I Percassi hanno preso cappello e rifiutato, stizziti più dalla sensazione di essere sotto scacco dagli agenti del nigeriano che dalla proposta vera e propria dell’Inter. Uno stallo tra dispetti social e minacce più o meno velate che si è ora trasformato in logorante battaglia da trincea, fino alla rottura pubblica di Lookman nel primo week end di agosto.
Lookman, il comunicato: “Atalanta, troppe promesse non mantenute”
Il giocatore, che ha ricevuto anche la solidarietà della federazione della Nigeria, è uscito allo scoperto con un lungo messaggio postato sui propri profili social: “Negli ultimi tre anni passati all’Atalanta, ho dato davvero tutto. Non solo come calciatore, ma anche come persona. Ho sempre indossato questa maglia con orgoglio, cercando di rappresentare il club e la città di Bergamo con cuore, passione e dedizione. Sono arrivato qui con la speranza di aiutare questo club speciale a crescere e, insieme, abbiamo creato ricordi che porterò con me per sempre. Vincere l’Europa League e festeggiare con i miei compagni e i nostri tifosi a Dublino è stato uno dei momenti più belli della mia carriera. Ancora oggi mi vengono i brividi al solo pensiero. L’Atalanta, e soprattutto i suoi tifosi, sono diventati parte di me. Mi sono sentito a casa sin dal primo giorno, e ho sempre cercato di restituire tutto l’affetto ricevuto, anche nei momenti in cui dietro le quinte le cose non erano facili.
Ed è proprio questo che rende così difficile scrivere queste parole. Ho amato ogni istante vissuto qui, ma sento che, dopo tre meravigliosi anni a Bergamo, sia arrivato il momento giusto per affrontare una nuova sfida. In passato diversi club si sono interessati a me, ma ho sempre scelto di restare fedele. Tuttavia, io e la dirigenza del club eravamo d’accordo sul fatto che, qualora fosse arrivata un’offerta equa, mi avrebbero lasciato partire. Ora quell’offerta è arrivata, in linea con quanto discusso, ma il club sta bloccando la mia partenza per ragioni che non riesco a comprendere. Dopo mesi di promesse non mantenute e quello che considero un trattamento non corretto, sia come calciatore che come persona, sento di non avere altra scelta se non quella di farmi sentire per ciò che credo sia giusto.
Credo che ora basti. Posso confermare di aver presentato ufficialmente una richiesta di trasferimento. Anche nei momenti più difficili che ho vissuto – molti dei quali rimasti privati – ho sempre messo il club, i tifosi e i compagni al primo posto, sperando che non si arrivasse a questo punto. Ma purtroppo sento di non avere più alternative. Ai tifosi – il cuore pulsante di questo club – voglio dire questo: mi dispiace profondamente che siamo arrivati a questo. Spero possiate comprendere quanto sia complicata questa situazione. Sto solo cercando di difendere ciò che ritengo giusto ed equo. Il vostro supporto è sempre stato straordinario e il legame che abbiamo creato è qualcosa di speciale. Spero di riuscire a collaborare con il club per trovare una soluzione amichevole che soddisfi tutte le parti nel più breve tempo possibile. Con amore e gratitudine, Ademola”.
Caso Lookman, perché nessuno esce bene dal tormentone dell’estate
Fin qui il riassunto delle puntate precedenti. Per quelle che arriveranno, bisogna avere pazienza e il sospetto è che ci si trascinerà fino all’ultima settimana di agosto, esattamente il copione recitato l’anno scorso da Koopmeiners prima di riuscire ad arrivare alla Juventus.
Nessuno, però, può essere sicuro di uscire bene da questa situazione. Non Ademola Lookman che ha cancellato in un attimo tre anni di adorazione dei tifosi bergamaschi; spazientiti, lo hanno scaricato ed è inimmaginabile pensare di rivederlo con addosso la maglia nerazzurra dell’Atalanta. Non solo, la storia recente dice che i calciatori che si sono impegnati in estenuanti battaglie estive per andarsene dal proprio club hanno pagato il conto, in termini di condizione fisica e di immagine, nelle stagioni successive.
L’Atalanta si trova per la seconda estate di fila a dover gestire il caso di un giocatore con il mal di pancia e che denuncia il mancato rispetto di una promessa. Non esistendo clausole scritte, così come per Koopmeiners, trattasi di gentleman’s agreement intercorsi tra le parti. Nel variegato mondo del calciomercato è una pratica diffusa che si basa, in linea di massima, sul rispetto degli accordi presi. Viene il sospetto che a Bergamo facciano fatica in questa seconda pratica: magari spunteranno qualche milioncino in più, ma non sarebbe sorprendente se in futuro qualcuna delle stelle della Dea pretendesse l’inserimento di clausole scritte di rescissione.
Infine l’Inter, cui il giocatore è stato offerto dagli agenti a condizione irripetibili. L’errore di Marotta e Ausilio, considerato come e poi proseguita una vicenda che doveva concludersi nello spazio di due o tre giorni (parole di Marotta), è stata probabilmente la sottovalutazione di quelli che potevano essere i rapporti tra i procuratori di Lookman e l’Atalanta. Il risultato è che ora l’Inter si trova a un bivio: se prenderà il giocatore lo farà a cifre sicuramente più alte di quelle preventivate, se non lo farà lascerà i propri tifosi con l’amaro in bocca e con la sensazione di essere stati beffati. Comunque vada, non sarà un successo. Per nessuno.