L’onorevole Brambilla compra la mucca in fuga dal macello, ma dell’animale non c’è traccia: la storia

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Animal House
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La mucca fuggita dal macello (e ancora non ritrovata) è stata acquistata dall’onorevole Brambilla e finirà i suoi giorni viva e in pace. La storia vera del bovino che ha appassionato negli scorsi giorni animalisti – e non – avrà, comunque vada, un lieto fine. Anche se la mucca fuggita da un macello della Brianza martedì scorso verrà riacciuffata da veterinari, sanitari e forze dell’ordine, non verrà più trasportata dal macellatore che la possedeva per farne bistecche, ma potrà passare il resto della sua esistenza in un Centro di recupero per gli animali selvatici della Leeda.

Quello che nei primi minuti della concitata fuga da un macello brianzolo pareva un toro, poi in realtà rivelatasi una mucca, era scappato dai suoi aguzzini il 21 ottobre scorso. Pare che la fuga sia stata rapida e che gli addetti alla sanguinarie macellazioni non abbiano saputo reagire. La mucca, una scottona di poco più di un anno, è stata infatti avvistata 24 ore dopo in valle Nava, anche se nessuno è riuscito a catturarla. Il web nel frattempo si è mosso e una petizione per salvare la vita all’animale in fuga ha raggiunto in pochi istanti decine di migliaia di firme. L’appello non è passato inosservato ad una delle paladine più popolare del mondo animalista, Michela Vittoria Brambilla, oggi deputata per Noi Moderati e sempre in prima linea nelle battaglie per riconoscere i diritti degli animali. Tra parentesi: ricordiamo che fino al 1 luglio 2025 gli animali, compresi cani e gatti, non erano considerati soggetti giuridici ma meri oggetti a disposizione dell’uomo. L’animale, grazie al ddl 1308 è invece diventato “essere senziente” e quindi soggetto diretto di diritto, anche se l’applicazione e l’inasprimento delle nuove norme che hanno modificato codice penale e codice di procedura penale sono ancora in salita e si scontrano – tra le diverse contraddizioni legali e filosofiche – con la deregulation sulla caccia che lo stesso governo sta portando avanti da mesi.

Ma torniamo alla Brambilla. L’annuncio che la mucca in fuga è stata acquistata dall’ex vicinissima del Cavaliere è stato dato dalla stessa parlamentare durante l’ultima puntata della sua trasmissione sugli animali in onda su Rete4. “Questa mucca – ha dichiarato la presidente di Leidaa – è il simbolo della lotta che tutti i bovini vorrebbero fare per riscattare la loro libertà da dei luoghi (gli allevamenti intensivi ndr) che sono un posto di morte e di tortura”.

Non è ovviamente la prima volta che animali da macello vengono salvati dall’uccisione per trascorrere una vita da bestie libere. Sono migliaia, se non decine di migliaia, gli animali salvati e accuditi nei cosiddetti “santuari” per animali sparsi in tutta Italia che vivono di donazioni private e ospitano migliaia di animali come mucche, pecore, capre, galline, conigli, maiali sottratti agli allevatori/macellatori. Uno dei casi più incredibili e commoventi è quello di Massimo Manni, il fondatore di Capra Libera Tutti, un immenso santuario che sorge tra le colline di Roma e Rieti. La testimonianza dei salvataggi la potete ascoltare da Manni nel suo santuario, cercando le date di apertura online e andandolo a trovare, oppure recuperando le due puntate del programma di Domenico Iannacone, Parlami di te, dove Manni mercanteggia in lacrime il trasferimento di una mucca e del suo vitellino dal tunnel della morte al suo paradiso sui monti laziali. Il 7 marzo 2023 i rifugi come Capra Libera Tutti o quella della Leeda, hanno ricevuto un parziale riconoscimento giuridico come “rifugio permanente” perché paradosso vuole che fino ad allora finissero giuridicamente nella caselle degli allevamenti. La vicenda della mucca in fuga ricorda, infine, i versi di Ivano Ferrari, ex operaio di un macello emiliano, che nel 2004 pubblicò con Einaudi la raccolta di poesie Macello. “È fuggito un toro nero/erra sul cavalcavia/impaurendo il traffico/lo rincorriamo/impugnando coltelli/bastoni elettrici e birre/corre si ferma torna/arrivano i carabinieri coi mitra/ora è steso su un velo d’erba/e sussurra qualcosa alle mosche”. Anche se questa volta, per l’animale in fuga dai mitra si è sostituito l’happy end della libertà.

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Il Fatto Quotidiano

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