Long Neptune, l’incubo della Marina russa
- Postato il 17 marzo 2025
- Di Panorama
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Long Neptune, l’incubo della Marina russa
I canali media mainstream non hanno perso l’occasione per segnalare l’entrata in servizio di un nuovo missile da crociera a lungo raggio ucraino contro obiettivi russi, chiamandolo “Long Neptune”, ovvero una variante del missile da crociera antinave Neptune prodotto da Luch Design Bureau (Ucraina), ma dotato di un motore maggiorato che ne aumenta le dimensioni a una lunghezza di 5 metri e permette una gittata fino a 1000 chilometri. L’ordigno è sempre stato negli arsenali di Kiev, ed è anche stato quello che nel 2022 affondò l'ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, la celebre Moskva. Questa volta, invece, il missile così rinnovato sarebbe stato lanciato il 14 marzo contro la raffineria di idrocarburi di Tuapse, in Russia, distante circa 480 km dal fronte. Certamente il Long Neptune oggi rappresenta un'arma fondamentale per le forze ucraine, in quanto riduce la dipendenza dagli aiuti militari stranieri e in primo luogo da quelli americani. Dal punto di vista tecnico si tratta di un missile da crociera subsonico (ovvero che viaggia a una velocità inferiore a quella del suono), che apparve la prima volta nel 2015 nel corso della Arms and Security di Kiev, per poi entrare in servizio con la Marina militare ucraina nel 2021. Ha una massa importante, circa 870 kg, e una lunghezza che ora arriva 5.050 millimetri, per un diametro di 380. Per partire usa un razzo a combustibile solido che gli permette di decollare e accelerare, quindi, prossima all’esaurimento tale spinta, si attiva il motore turboventola, lo stadio del razzo viene sganciato e il motore a reazione fornisce la spinta necessaria per completare la fase di crociera. Quando viene schierato, un sistema di difesa costiera Neptune comprende un lanciatore mobile Uspu-360 installato su camion – tipicamente i Tatra T-815-7 di costruzione ceca, quattro missili, un veicolo di trasporto/ricarica Tzm-360, un veicolo di comando e controllo e Rcp-360. L’utilizzo tipico è essere lanciato contro unità navali di medio e grande tonnellaggio (6.000-10.000 tonnellate), da una distanza di almeno 200 km. La testata di guerra prevede un carico di 150kg di esplosivo, mentre il motore è un turbofan (turboventola) costruito da Motor Sich, lo MS-400, dotato di una spinta massima di oltre 400 kg-forza con un consumo di propellente di poco superiore ai 22 grammi al secondo, con un rapporto spinta-peso prossimo a 4.75. Ironia della sorte – come spesso avviene nel settore militare – l’arma è basata sul missile antinave subsonico sovietico Kh-35, ma possiede sistemi elettronici più moderni e con componentistica occidentale, soprattutto per la parte relativa al sistema di puntamento. La variante per attacco terrestre si differenzia per il sistema di guida ed è stata schierata e utilizzata per la prima volta in battaglia nel 2023, grazie anche alla collaborazione della Luch con l’ucraina Artem, la Zhmz Vizar di Kiev e l’inglese Radionix per la parte relativa al “seeker” cioè al sistema che identifica e mantiene puntato il missile sul bersaglio. L'Ucraina avrebbe anche firmato un accordo con l'Indonesia per un contratto per la fornitura di questi missili, ma non è mai stata confermata l’emissione di un ordine da parte di Giacarta. Stando alle fonti d’informazione aperte, nel novembre 2024 l'Ucraina aveva dichiarato che la produzione in serie dei Neptune era stata ampliata e che la disponibilità raggiungeva i circa cento esemplari. Gli episodi che lo ha reso noto sono stati quello del settembre 2016, quando un missile R-360 (sigla tecnica del missile) modificato fu usato per distruggere una postazione radar del sistema missilistico S-400 russo dispiegato a Capo Tarkhankut, in Crimea, e poi quelli del 3 aprile 2022, quando un Neptune colpì la fregata russa Admiral Essen, nonché quello accaduto dieci giorni dopo quando il bersaglio fu l'incrociatore Moskva, contro il quale andarono a segno due unità che causarono un vasto incendio e in seguito l’affondamento. Lo sviluppo di un sistema di guida completamente nuovo e ucraino avrebbe fatto crescere la gittata iniziale da 200 a 360 km, dalla quale sarebbe poi nata l’esigenza di arrivare fino a mille chilometri, appunto la “Long Neptune” e quella terrestre che i russi hanno definito Neptune “MD”.
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