Long Covid da Guinness, 776 giorni senza mai negativizzarsi. Un laboratorio vivente di mutazioni virali
- Postato il 19 settembre 2025
- Salute
- Di Blitz
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Potrebbe finire sul Guinness dei primati ma non potrà felicitarsene, perché i suoi lunghi, interminabili 776 giorni di Covid-19 hanno finito per ammazzarlo. Parliamo di un paziente americano che nel 2020, all’età di 41 anni, è stato contagiato: il suo caso è stato riportato tra quelli definiti “long Covid” con i ricoveri più prolungati, le conseguenze più gravi, quelli che si sono conclusi con la morte del malcapitato ospite del virus.
Laboratorio vivente di mutazioni virali
E pubblicati sulla più autorevole rivista di settore, The Lancet Microbe. Il povero 40enne è stato praticamente un paio di anni senza mai – mai – negativizzarsi.

Partiva in effetti svantaggiato, perché conviveva con l’HIV dal 2002. Il suo corpo, una volta che il virus ne ha preso possesso e grazie a un sistema immunitario compromesso è diventato una specie di laboratorio di mutazioni e varianti. Un laboratorio naturale particolarmente efficiente nel consentire l’evoluzione del ceppo virale originario.
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