Londra avverte Israele: tregua a Gaza o riconoscimento Stato palestinese a settembre

  • Postato il 29 luglio 2025
  • Di Panorama
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Il governo britannico guidato da Keir Starmer ha convocato un consiglio dei ministri straordinario per discutere una svolta significativa nella politica estera britannica in Medio Oriente. Se Israele non accetterà un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, Londra anticiperà al mese di settembre il riconoscimento formale dello Stato di Palestina.

Questa decisione, che rappresenta un cambio di passo importante rispetto alle precedenti amministrazioni britanniche, è parte di un piano europeo coordinato con Francia e Germania volto a gestire la crisi crescente nella regione. Lo scenario si fa urgente a fronte del peggioramento della crisi umanitaria e dell’aumento delle violenze.

Consiglio dei ministri straordinario e piano europeo

Il governo britannico ha richiamato i ministri in riunione nonostante le vacanze estive per discutere la bozza di un piano europeo elaborato insieme ai partner di Francia e Germania. Lo scopo è mettere pressione su Israele per spingerlo ad accettare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e a impegnarsi in un percorso di pace stabile.

Il premier Keir Starmer ha sottolineato che il riconoscimento dello Stato palestinese diventerà effettivo “a meno che il governo israeliano non assuma misure sostanziali per porre fine alla situazione disastrosa nella Striscia, firmi un cessate il fuoco, rinunci ad annessioni in Cisgiordania e si impegni per una pace di lungo periodo fondata sulla soluzione dei due Stati”.

Pressioni interne e ruolo del parlamento

Dietro la decisione di Starmer si legge la pressione crescente di un ampio segmento della Camera dei Comuni: più di un terzo dei parlamentari – circa 225 deputati – ha firmato una lettera chiedendo al primo ministro di procedere con il riconoscimento dello Stato palestinese.

Questa spinta interna è motivata dall’aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e dalla percezione che il processo di pace tradizionale sia ormai bloccato. Starmer, pur da sempre favorevole a un riconoscimento, ha dichiarato che ora è “il momento giusto” per agire, cercando di bilanciare una posizione diplomatica che non equipara Israele a Hamas.

Criticità umanitarie e aiuti a Gaza

La crisi umanitaria a Gaza è al centro del dibattito. Starmer ha descritto le immagini dei bambini affamati come “un peso che resterà con noi per tutta la vita” e ha sottolineato la necessità di flussi regolari di aiuti via terra, stimando che servano almeno 500 camion al giorno per evitare il collasso.

Parallelamente, il Regno Unito ha iniziato a partecipare ai lanci aerei di aiuti sulla Striscia di Gaza, in coordinamento con Francia e Germania, ma ha ribadito che la distribuzione via terra è fondamentale per stabilizzare la situazione.

La posizione della Francia e il contesto europeo

La Francia, che ha annunciato pochi giorni fa il riconoscimento dello Stato di Palestina previsto per il 21 settembre in sede Onu, ha accolto positivamente la posizione britannica.Il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha sottolineato come la decisione congiunta di Londra e Parigi possa “fermare il ciclo infinito della violenza e riaprire la prospettiva di pace nella regione”.

Questo coordinamento tra i principali Paesi europei sottolinea una linea diplomatica più netta nei confronti della crisi mediorientale e un tentativo di spingere Israele verso un cambiamento di strategia.

Reazioni e prossimi passi

Il piano britannico – illustrato da Starmer anche al presidente statunitense Joe Biden durante l’incontro in Scozia – prevede una doppia pressione: da una parte la condanna dell’escalation e degli attacchi di Hamas, dall’altra la richiesta di un impegno concreto da parte di Israele per la pace.

Il ministro degli Esteri britannico David Lammy presenterà la posizione del Regno Unito già oggi alla conferenza delle Nazioni Unite dedicata alla soluzione dei due Stati, co-sponsorizzata da Francia e Arabia Saudita.

Autore
Panorama

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