Loggia di Banchi, futuro al bivio tra archeologia e spazi culturali. Ferrante: “Vogliamo restituirla alla città”

  • Postato il 31 ottobre 2025
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museo loggia banchi

Genova. Tutto è fermo nel cantiere della Loggia di Banchi, la grande struttura del XVI secolo da tempo sotto i ferri per la nascita di spazi culturali. Dopo la scoperta di importanti ritrovamenti archeologici di origine medievale, infatti, il progetto del Museo della città si è stoppato, in attesa di capire come gestire il patrimonio tornato alla luce.

Oggi di fatto lo spazio è di fronte ad un bivio: dopo un recente incontro tra il nuovo soprintendente ai beni archeologici e del paessaggio della Liguria Vincenzo Tinè e gli assessori Massimo Ferrante (lavori pubblici) e Giacomo Montanari (cultura), infatti, sono emersi i possibili destini di questo storico e iconico spazio incastonato nella parte antica della “città vecchia”. Una volta completati gli studi sui reperti ritrovati, infatti, sarà deciso quale aspetto potrà prevalere sull’altro, tra la valenza archeologica del sito riemerso alla luce e, invece, l’importanza architettonica della struttura che lo racchiude. Un destino binario, quindi: diventare un sito archeologico o aprirsi a nuove progettazioni per la città.

L’aggiornamento è arrivato questa mattina in Sala rossa, durante la commissione dedicata alle variazioni del piano triennale dei lavori pubblici proposte dalla giunta. Per la Loggia di Banchi, il cui nome corretto rimane Loggia della Mercanzia, sono allocati 1,4 milioni per il 2026, ma ad oggi la progettazione è di fatto congelata: “Stiamo rimettendo mano a tutto – ha confermato l’assessore Massimo Ferrante – dopo il ritrovamento di fatto oggi quello è uno scavo archeologico. Oggi il punto è capire se prevale l’interesse appunto archeologico o quello architettonico. Nel primo caso resterà lo scavo, nel secondo caso potrà ripartire la progettazione dello spazio, con la possibilità di recuperare la fruibilità della pavimentazione. Come giunta l’intenzione sarebbe quest’ultima, e lo abbiamo comunicato al soprintendente, non mettiamo becco sulle valutazioni archeologiche ma stiamo cercando di trovare una mediazione per la modifica della progettazione che possa riaprire a fruizione culturale“.

museo loggia banchi

Nel 2021, durante i lavori nella Loggia furono ritrovati alcuni resti della città medioevale. Resti che poi sono stati identificati come una parte del quartiere attribuito alla famiglia Usodimare: dal terreno sono emerse le fondamenta di alcune botteghe, banchi di cambiovaluta e altre strutture, oltre a depositi di materiali di pregio. Una presenza forse comune nel sottosuolo genovese ma che di fatto ha rimescolato le carte del mazzo sul destino progettuale dell’area. Con un progetto che è quindi oggi  tutto ancora da definire: “Abbiamo l’ambizione che la Loggia sia restituita alla città – ha poi concluso Ferrante – non sentiamo la necessità di un museo archeologico. Vogliamo sia un luogo vivo, portando cultura in quella zona anche al di fuori della Loggia stessa”.

Autore
Genova24

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