Lo Zoo di 105 infiamma il Rendano di Cosenza: 25 anni di satira e follia in tour

  • Postato il 28 febbraio 2025
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Lo Zoo di 105 infiamma il Rendano di Cosenza: 25 anni di satira e follia in tour

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Lo Zoo di 105 festeggia 25 anni di successi in grande stile. Per celebrare questo traguardo, la crew porta la sua energia esplosiva nei teatri italiani con il tour “Zoo 25. Veniamo noi…”. Il Teatro Rendano di Cosenza si trasforma in un’arena di pura follia tra sketch iconici, musica e standing ovation, confermando che lo spirito ribelle dello Zoo è più vivo che mai.


COSENZA – Un quarto di secolo di irriverenza, satira graffiante, risate senza freni e provocazioni senza censura: lo Zoo di 105 compie 25 anni e festeggia in grande stile. Per celebrare questo traguardo, ha deciso di portare la sua energia esplosiva nei teatri di tutta Italia con il tour “Zoo 25. Veniamo noi…”. La crew capitanata da Marco Mazzoli, insieme a Paolo Noise, Fabio Alisei, Wender, Pippo Palmieri, Francesco Maggioni, Jonny Mele, Letizia Puccioni, Chicca e Lucilla, ha infiammato il palco del Teatro Alfonso Rendano di Cosenza, regalando ai fan una serata indimenticabile. Il pubblico ha risposto con un calore straordinario, accompagnando gli speaker radiofonici in un viaggio attraverso la storia dello Zoo di 105, tra sketch iconici, aneddoti esilaranti, momenti di nostalgia, frecciate al vetriolo e una comicità dissacrante.

L’intelligenza artificiale nel mirino dello Zoo di 105

L’innovazione è sempre stata nel Dna dello Zoo, e questa volta il bersaglio è stata l’intelligenza artificiale. Lo show ha visto momenti esilaranti grazie all’uso delle voci sintetizzate di personaggi famosi, come la celebre scena de «Il Gladiatore», rivisitata con la voce di Luca Ward che recita: «Mi chiamo Massimo Decimo Meridionale» e la battuta fulminante: «Ma era di Spilinga?». Tuttavia, il tema dell’IA non si è fermato alla satira: lo Zoo ha affrontato anche il lato oscuro: si è discusso dei pericoli del deepfake, dalla creazione di truffe ai danni di persone anziane fino al rischio di manipolazione politica con video contraffatti di leader internazionali.

Querele e ironia: un marchio di fabbrica

Non poteva mancare il riferimento ai guai giudiziari: quasi 500 querele collezionate in questi anni. «Erano 487, poi abbiamo fatto la prima tappa a Varese, è partito il video del Presidente della Repubblica e ci hanno multato». Quindi, la crew ha pensato di realizzare un video contraffatto di Donald Trump con un commento a caldo e un discorso improbabile dopo la proclamazione a presidente per la seconda volta.

Zoo 25. Veniamo noi…Sketch storici e nuove trovate esilaranti

Un’esplosione di comicità senza freni, un mix irresistibile tra i grandi classici dello Zoo e nuove trovate. Il pubblico ha riso e applaudito sketch storici come “I Tamarri”, l’assurdo universo di “Wenderland”, il sarcasmo aristocratico di “Conte Bolaffi Paluani” e l’incredibile crossover tra crimine e parodia di “CSI Miami vs i RIS di Parma”. L’irriverenza ha toccato l’apice con “Be a Man”, la satira pungente sull’estinzione del maschio Alfa, mentre il nonsense ha regalato momenti surreali con l’improbabile video di promozione turistica “Visit Peru”. La musica ha fatto da protagonista in “Festival di San Jimmy” e “Polaroyd”, dimostrando ancora una volta che lo Zoo non ha confini quando si tratta di intrattenere, provocare e lasciare il segno.

Lo Zoo di 105: aneddoti e momenti memorabili

Tra gli aneddoti, Fabio Alisei ha ricordato un episodio memorabile: «Ci chiamano per commentare l’arrivo del Giro d’Italia all’Arena di Verona. All’epoca eravamo più popolari di oggi, ci spostavamo con le guardie del corpo. Wender si faceva venire a prendere a casa con il cappuccio in testa. Arriviamo all’Arena, la gente ci guarda e ci fa: “Ma voi siete i Panico Paura”! Quel pezzo aveva superato in popolarità persino lo Zoo».

Record di ascolti

Lo show è stato anche l’occasione per celebrare un altro record. «Lo Zoo di 105 è il programma radiofonico più ascoltato in Italia nel secondo semestre del 2024, con un impressionante 17% di share e 1.366.000 ascoltatori», ha rivelato con orgoglio Mazzoli. Inevitabili le frecciatine a Cruciani, Albertino e Linus. Ma la serata ha saputo regalare anche momenti di commozione, con il ricordo dello storico membro Leone di Lernia, scomparso otto anni fa. Un ricordo sincero e sentito, che ha strappato un lungo applauso al pubblico.

Marco Mazzoli e la metafora dei Lego: il cuore dello Zoo di 105 in un monologo

A chiudere la serata, un intenso monologo di Marco Mazzoli, che ha raccontato la nascita e la crescita dello Zoo con una potente metafora: «Sono sempre stato affascinato dai Lego: un elemento semplice ma capace di creare infinite combinazioni. All’inizio ero solo, quadrato, solido. Avevo un colore, “il rosso”, quello della determinazione, della voglia di emergere con la missione di rompere il sistema. Ma fuori dalla mia corazza di plastica ero vuoto. Capii che per iniziare la costruzione del futuro che avevo in mente dovevo unirmi ad altri mattoncini. Dall’assenza di dimensione, lo zoo diventa uno spazio, una superficie». Ed è così che capitan Mazzoli ha ringraziato la sua crew e i collaboratori, riconoscendo il contributo di tutti nel lungo cammino che ha portato lo Zoo al successo.

Dopodiché, ha aggiunto: «La nostra è una storia popolare, una storia alla portata di tutti, un racconto della vita comune, di persone comuni, di bambini che hanno avuto la fortuna di incontrare altre persone come loro e qualcuno, Mediaset, disposto a pagarci per continuare a giocare. Forse, a conti fatti, la storia senza guerre, senza politici, è la storia che conta di più, è la nostra storia, la vostra storia, la storia di tutti». Perché, in fondo, il messaggio dello Zoo è sempre lo stesso: divertirsi, rompere gli schemi e ricordare a tutti che… «Noi siamo lo Zoo!».

Zoo 25. Veniamo noi…Standing ovation e un finale esplosivo

Il gran finale è stato un tripudio di luci e musica, con una coreografia anni ‘80 e una gigantesca palla da discoteca proiettata sul palco. Applausi scroscianti, standing ovation e, tra il pubblico, riflettori puntati su un cartellone: “400 km solo per voi”. Un tributo sincero che racchiude l’essenza di una community affezionata dimostrando che, dopo un quarto di secolo, lo spirito ribelle dello Zoo di 105 è più vivo che mai. Perché lo Zoo di 105 non è solo un programma radiofonico: è un’onda di follia collettiva, un’energia incontenibile che da venticinque anni unisce, diverte e provoca.

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