“Lo voglio perdere io questo punto piuttosto che farlo vincere a lui”: cosa ha pensato Sinner prima di quella seconda di servizio che ha cambiato la finale

  • Postato il 17 novembre 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una partita tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz viene decisa dai dettagli. Da piccoli attimi che cambiano l’inerzia del match. È successo anche domenica sera, durante l’ultimo atto delle Atp Finals a Torino. “I margini erano davvero, davvero minimi“, ha sottolineato Sinner. La partita è stata decisa da “alcuni dettagli”, ha spiegato Alcaraz. E uno dei momenti chiave della finale – terminata 7-6, 7-5 – è stato certamente il set point per Alcaraz sul 6-5 per lo spagnolo durante il primo parziale. Un punto decisivo, che Sinner ha gestito mostrando il coraggio del campione: ha messo in campo una seconda di servizio a 187 km/h. Un rischio enorme, che però alla fine ha pagato. Dopo quel set point, l’altoatesino ha vinto il tie-break e si è portato in vantaggio.

Sinner in conferenza stampa ha riconosciuto che quello è stato un momento decisivo nella sua vittoria contro Alcaraz. E ha anche spiegato perché dietro quella seconda di servizio apparentemente folle ci fosse un ragionamento razionale: “Avevo già giocato prima due seconde in quel game, sempre in modo uguale e sempre perdendo il punto”, ha ricordato l’azzurro, riavvolgendo il nastro a quel determinato attimo della finale. Mentre riordinava i pensieri prima di cominciare il punto, Sinner ha preso la sua decisione: “Ho pensato: ‘devo fare qualcosa di diverso’. Ho scelto l’opzione più rischiosa, ma anche se avessi sbagliato, sapevo di aver fatto la cosa giusta“.

Mentalità da campione. Sinner, d’altronde, ha vinto la finale perché ha vinto quasi tutti i punti decisivi. Ha conquistato le uniche due palle break concesse da Alcaraz e ha vinto il tie-break del primo set. Certo, il tifo del pubblico dell‘Inalpi Arena ha contribuito a “spingerlo” nei momenti chiave. Ed è servita anche un pizzico di fortuna. Ma dietro alla prestazione di Sinner nei “pressure point” c’è soprattutto la forza mentale della consapevolezza nei propri mezzi e nella propria preparazione: “Sono piccoli dettagli, a volte serve un po’ di coraggio, perché la fortuna te la devi anche meritare”. Quando ha servito quella seconda a 187 km/h Sinner sapeva di correre il rischio di fare un doppio fallo che avrebbe consegnato il primo set ad Alcaraz. Ma sapeva anche che quello era il modo migliore per provare a vincere il punto: “Ho detto: ‘Adesso vado’. Perché lo voglio perdere io questo punto piuttosto che farlo vincere a lui“.

Ha funzionato. Eccome se ha funzionato. E non sono solo parole facili da rivendicare dopo una vittoria. Perché ci sono anche i dati a supporto: Sinner, ad esempio, è nettamente primo al mondo nell’Under pressure rating, la classifica che misura la capacità dei tennisti di vincere i punti decisivi, sotto pressione. L’altoatesino nel 2025 ha vinto il 45,1% delle palle break conquistate (quasi la metà) e ha salvato invece il 71,8% delle palle break concesse. Inoltre, ha vinto l’84,2% dei tie-break. Alcaraz, secondo in questa particolare classifica stilata da Atp, è sotto di lui in tutti questi valori.

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