Lo Spid diventa a pagamento. Come cambia la vita a 38 milioni di italiani che lo usano
- Postato il 5 giugno 2025
- Di Panorama
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Spid gratuito addio. Dopo Aruba, anche InfoCert introduce un canone annuo per il rilascio e il mantenimento dell’identità digitale. Dal 28 luglio il servizio non sarà più gratuito, ma si spenderanno 5,98 euro IVA inclusa all’anno. Una svolta che segna la fine di anni di gratuità (si pagava solo per alcuni tipi di identificazione per il primo accesso) e apre interrogativi sul futuro dello Spid in Italia, oggi utilizzato da oltre 39 milioni di cittadini. La decisione arriva nonostante lo sblocco, a marzo, dei 40 milioni di euro promessi dal governo per sostenere i gestori del servizio. Dopo la scadenza delle convenzioni con lo Stato nel 2022, i gestori hanno continuato a operare in regime di proroga, gratuitamente. Ora i fondi statali sono arrivati, ma anche i primi canoni per gli utenti.
InfoCert a pagamento: in arrivo un effetto domino tra i provider Spid?
Gli utenti InfoCert riceveranno nei prossimi giorni una comunicazione ufficiale: alla prima scadenza successiva al 28 luglio 2025, per rinnovare lo Spid sarà necessario dare esplicito consenso al pagamento del canone. Nessun addebito automatico, ma la mancata accettazione comporterà la disattivazione del servizio. Per i nuovi utenti, il primo anno sarà gratuito, indipendentemente dalla modalità di attivazione scelta. Chi vuole evitare il canone può disdire la propria identità digitale con InfoCert in qualsiasi momento, tramite PEC o raccomandata. Oppure può attivarne una nuova con un altro gestore che, almeno per ora, continua a offrire il servizio gratuitamente. La decisione segue quella di Aruba, che ha introdotto un costo analogo nei mesi scorsi, prima dello sblocco dei fondi pubblici. Ora la domanda è: cosa faranno gli altri provider? Cosa farà PosteID, che oggi gestisce oltre il 70% delle identità digitali? Lo Spid passerà da essere un servizio pubblico gratuito ad essere un prodotto commerciale?
Spid a pagamento e It-Wallet in arrivo
Sul futuro dello Spid pesa anche l’ombra dell’It-Wallet, il portafoglio digitale europeo che dovrebbe includere documenti come carta d’identità, tessera sanitaria, patente e certificati pubblici. L’Italia, tra i Paesi pilota del progetto europeo, prevede l’integrazione dell’It-Wallet con la Carta d’Identità Elettronica (CIE), con l’obiettivo di sostituire progressivamente lo Spid. Il portafoglio digitale europeo sarà accessibile tramite app su smartphone e dovrebbe garantire maggiore interoperabilità a livello europeo, standard di sicurezza avanzati e un controllo più diretto da parte dello Stato. Tuttavia, al momento non è ancora chiaro se e quando diventerà l’unico strumento ufficiale per l’identità digitale in Italia. Il passaggio allo Spid a pagamento potrebbe accelerare questa transizione. Ma i tempi non sono immediati, e fino a quel momento milioni di utenti dovranno scegliere se restare con lo Spid, accettando i nuovi costi, o cercare soluzioni alternative.