Lo smog potrebbe causare l'eczema
- Postato il 16 novembre 2024
- Di Focus.it
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Prurito diffuso, pelle secca e arrossata, croste e desquamazioni: sono i sintomi dell'eczema o dermatite, la più diffusa malattia della pelle di natura non contagiosa. Un ampio studio statunitense collega ora questa patologia, non grave ma assai fastidiosa, a una possibile causa - purtroppo, altrettanto comune: l'inquinamento atmosferico. Lo smog potrebbe provocare la dermatite e non, semplicemente e come già ipotizzato in passato, essere soltanto correlato a questo disturbo. La ricerca è stata pubblicata su PLoS ONE.. Dati a confronto. Un gruppo di scienziati della Yale School of Medicine ha analizzato i dati medici di 280.000 persone coinvolte nel programma di ricerca All of Us, che ha lo scopo di creare un database il più possibile inclusivo e rappresentativo della varietà della popolazione che possa ispirare migliaia di studi, su diversi problemi di salute. Ciò ha permesso di considerare gruppi etnici spesso poco rappresentati nella ricerca scientifica. La maggior parte dei partecipanti era sulla cinquantina.. Irritante invisibile. Dal momento che l'eczema è il risultato di un'iperattivazione del sistema immunitario che causa un'infiammazione della pelle, il team si è concentrato su un fattore specifico dell'inquinamento atmosferico, già in passato collegato a questa malattia: il PM2.5 o particolato fine, il più pericoloso per la salute umana, l'insieme di particelle solide e liquide sospese nell'aria con diametro minore di 2,5 µm (micrometri, cioè millesimi di millimetro).. Sono le particelle che di solito riducono la visibilità nell'aria, se presenti in alte concentrazioni, sottili al punto da riuscire a insinuarsi facilmente nelle vie respiratorie profonde e da lì nella circolazione sanguigna. L'esposizione al particolato fine è stata collegata a malattie respiratorie e cardiocircolatorie, diabete, demenze, disturbi mentali, cancro, ridotta fertilità. . Un nesso chiaro. I ricercatori hanno mappato i livelli di PM2.5 rilevati nel 2015 in 788 località USA in cui i partecipanti vivevano e li hanno confrontati con i casi di eczema diagnosticati nel gruppo fino a metà 2022. Per ogni 10 microgrammi aggiuntivi di PM2.5 a metro cubo, i casi di eczema nella zona risultavano più che raddoppiati.
Le aree più inquinate erano anche quelle a più alta prevalenza di eczema, anche tenendo conto di altri fattori che avrebbero potuto facilitare la dermatite, come l'appartenenza a determinate etnie o la presenza di allergie alimentari.. Una possibile spiegazione. Le polveri fini potrebbero avere sulla pelle lo stesso effetto irritante e infiammatorio di pollini e acari; il fatto che queste particelle vengano anche inalate potrebbe contribuire a diffondere l'infiammazione in tutto l'organismo.
Un motivo in più per agire con urgenza contro l'inquinamento atmosferico: in attesa di un'aria più pulita, gli esperti raccomandano a chi soffre di eczema di proteggere la pelle con abiti lunghi o rimanendo al chiuso, nelle giornate con maggiori concentrazioni di inquinanti atmosferici..