Lo sfogo del tecnico del Cosenza Buscè con un messaggio inequivocabile

  • Postato il 8 dicembre 2025
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Lo sfogo del tecnico del Cosenza Buscè con un messaggio inequivocabile

Buscè: uno sfogo con un messaggio chiaro e inequivocabile; Fanno discutere le dichiarazioni del tecnico del Cosenza, Buscè, dopo la vittoria con il Picerno, ma esige solo rispetto per il suo lavoro e per quello della squadra. “Abbiamo una rosa corta, smettiamola di caricare di aspettative la squadra. Passo la palla a chi di dovere, perché davvero inizio a essere stanco”


COSENZA – Il dibattito si è aperto subito dopo la divulgazione delle dichiarazioni post-partita del tecnico Antonio Buscè e continua ad interessare i discorsi dei tifosi rossoblù e non solo. Ma a chi era rivolto lo sfogo dell’allenatore rossoblù al termine della sfida vinta con il Picerno, che ha portato i Lupi al terzo posto in classifica? Ci si è arrovellati per capire i destinatari, ma i dubbi sono davvero pochissimi. Nel mettere in risalto i tre punti e i meriti di una squadra partita in sordina all’inizio della stagione, Buscè ha iniziato sottolineando come “qualche ragazzo è cotto mentalmente, perché quello che stiamo facendo noi è usurante. A volte vorrei dare qualche turno di riposo a qualche giocatore in qualche ruolo ma non posso, perché abbiamo problemi numerici a livello di ruoli”.

E’ chiaro che si tratta di un urlo di dolore: è dall’inizio della stagione che il tecnico campano più volte ha sottolineato come la rosa corta sia un problema e lo sarà sempre di più man mano che passa il tempo. Il fatto che ora sottolinei ancora il concetto con una rabbia rinnovata potrebbero, però, essere frutto di qualche avvisaglia circa l’eventualità che all’orizzonte non si prospettino variazioni significative dell’organico, come invece sarebbe necessario. E da qui il senso di inadeguatezza.

Qual è l’obiettivo del Cosenza? Promozione diretta o un posto nei play off?

A tal proposito, una questione è dirimente: ma qual è l’obiettivo del Cosenza? La promozione diretta oppure un posto nei play off. E la domanda è lecita se pensiamo che ad un certo punto della conferenza stampa il tecnico ha detto testualmente: “Abbiamo una rosa corta, però stiamo regalando una speranza di fare qualcosa di importante. Se poi vogliamo fare un altro tipo di campionato siamo già andati oltre le più rosee aspettative, dipende di che morte dobbiamo morire”.

“Quando dico stiamo cercando di compiere una grande impresa che sarebbe un patrimonio di tutti e quando è un patrimonio di tutti non bisogna essere superficiali, quando uno è superficiale è lontano anni luce da me. Ripeto, se vogliamo fare un campionato per raggiungere i play off va benissimo, giochiamo con i giovani e però smettiamola di caricare di aspettative la squadra, perché le aspettative di oggi le abbiamo create noi quando nessuno scommetteva un euro su questa squadra”.

Le richieste dall’alto, una realtà stridente e il fuoco amico

Parole che lasciano adito a pochi dubbi. Chi ha manifestato “aspettative” importanti al tecnico e alla squadra? Non certo la tifoseria. E questo è un primo punto da mettere in cassaforte. Nessuno ha chiesto la Serie B. D’altronde, come sarebbe stato possibile con i chiari di luna che si è abituati a vivere a Cosenza? E’ evidente che la richiesta di vincere il campionato è arrivata dalla società. E allora a questo punto la domanda da porsi è la seguente: forse le parole di Buscè sono lo sfogo per qualche mancanza avvertita proprio in relazione a questa voglia, calatagli dall’alto, di conquistare il primo posto? Tutto lo lascia presagire.

Lo si potrebbe evincere, infatti, da altre dichiarazioni, come ad esempio: “Se Mazzocchi decide di operarsi la sua stagione è finita, quindi sono già tre gli indisponibili e ora io passo la palla a chi di dovere, perché davvero inizio a essere stanco”. Oppure: “Ci vogliono i fatti da parte di tutti, perché così non si può pensare che si possa fare un girone di ritorno”. O ancora: “Quello che mi stanno dando i ragazzi lo so solo io perché li vivo tutti i giorni, non lo sa l’ambiente esterno, nessuno sa come noi dobbiamo gestire le giornate davanti a tutti i problemi. Mi devo sentire anche qualcuno che mugugno se non siamo primi, se perdiamo a Foggia, se vinciamo per una volta 1-0 anziché il solito 4-1, e di più, mi devo anche veder caricare di aspettative da serie B?”.

E qualche mugugno da “consiglieri” dell’attuale proprietà ne sono arrivati già nelle scorse settimane. E Buscè aveva già sottolineato la cosa con non poco fastidio…

Quel “tutti” ripetuto più volte, ma le responsabilità sono solo da una parte

In molti hanno pensato che le parole di Buscè fossero rivolte anche alla tifoseria. In realtà, la tifoseria assente non c’entra nulla. Qualche mugugno, oltre che dai “consiglieri” che animano la tribuna numerata e vip come se ne fossero i padroni, sono arrivati tutti dal settore che ospita, oltre ai tifosi appassionati, anche tantissimi accreditati o possessori di entrate di favore. Il “tutti” pronunciato da Buscè sembra proprio essere un gesto di delicatezza e di signorilità, utilizzato per non sparare in faccia in maniera brutale le responsabilità a chi dovrebbe assumersele ma fa finta di nulla

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