Lo chef stellato Paolo Cappuccio e il tatuaggio con la svastica: “Quando sarà illegale la falce e martello allora la toglierò”
- Postato il 9 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Paolo Cappuccio, chef stellato noto anche per la sua vena polemica, ha spiegato le sue posizioni più discusse durante due recenti interviste: una a La Zanzara su Radio 24 e una a Il Giornale. Nonostante le numerose critiche e minacce ricevute, continua a difendere le sue idee senza tentennamenti. “Ho tatuato Mussolini e la svastica per me è un gesto di ribellione e protesta”, afferma senza esitazioni. Il simbolo nazista, secondo Cappuccio, non meriterebbe tutto questo scandalo: “Sotto la divisa non si vede. Quando sarà illegale la falce e martello allora la toglierò. Poi non capisco perché Che Guevara fa figo e la svastica no?”.
Lo chef ha ribadito la sua intenzione di non volere nel proprio ristorante “comunisti e fancazzisti”, che in un’altra occasione ha definito “struscia ciabatte”. Ha poi espresso una visione controversa del passato fascista: “Mussolini? Ha fatto tante cose buone poi si è alleato a Hitler e ha sbagliato”. E in chiusura, aggiunge un confronto provocatorio: “Ci hanno detto che la rovina del mondo erano Mussolini, poi il Fuhrer e per finire, Berlusconi. Ora che non ci sono più tutti e tre, stiamo meglio?”.
Il caso dell’annuncio e l’accusa ai dipendenti
Cappuccio è finito al centro della polemica per un annuncio di lavoro pubblicato su Facebook, in cui si cercavano figure professionali per un hotel in Val di Fassa. Il post, poi rimosso, escludeva esplicitamente “comunisti”, “masterchef del c..” e “persone con problematiche di alcol, droga e orientamento sessuale”. Oggi lo chef fa un parziale passo indietro: “Mi pento solo di aver leso la sensibilità di gay e lesbiche che non avevo comunque tirato in ballo”. Tuttavia, contraddicendosi, aggiunge: “Sono stato frainteso – ha detto a Radio 24 – mi riferivo a chi ha un orientamento sessuale rivolto a minori come mi è successo recentemente. Ho scoperto che un mio dipendente era un pedofilo e mi ha talmente segnato da non riuscire nemmeno ad ipotizzare un’altra presenza del genere”.
Sempre più polemico, si scaglia contro i dipendenti: “Siamo schiavi dei dipendenti – ha dichiarato – sono diventati i padroni, ci ricattano. Non posso riprenderli per un errore che si mettono in malattia o se minaccio di licenziarli, loro replicano che dovrò comunque pagarli per tutta la stagione”. E attacca anche la tv: “Masterchef è stata la rovina dei cuochi. Se partecipi a quella trasmissione, non diventi uno chef. Quella è fiction, televisione e non c’entra nulla con il lavoro reale, la gavetta, l’esperienza, il sacrificio”.
Le reazioni e la presa di distanza
Tra le tante reazioni suscitate dalle sue dichiarazioni, spicca quella dei suoi ex datori di lavoro, i titolari del ristorante La Casa degli Spiriti di Costermano, sul lago di Garda. Con un comunicato hanno voluto chiarire pubblicamente la loro posizione: “Giudichiamo queste affermazioni discriminatorie e inaccettabili – si legge – diametralmente opposte ai valori della nostra realtà, sia ieri che oggi”. E sottolineano come il rapporto con Cappuccio sia ormai lontano nel tempo: “Ci teniamo altresì a precisare che lo chef Paolo Cappuccio ha lavorato come executive chef nella nostra realtà oltre un decennio fa. La sua opinione è da ritenersi del tutto autonoma, estranea alla nostra attività e contraria alla nostra etica”.
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