Lituania, tre linee difensive e droni a scuola: il piano di Vilnius contro la minaccia russa

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Di Panorama
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Tre cinture di protezione del territorio e droni insegnati già nelle scuole primarie, così il più a sud dei Paesi baltici affronta la “minaccia russa”.

Con oltre 650 chilometri di confine con la Bielorussia e 270 km con la Russia per l’Oblast di Kaliningrad, la Lituania ha deciso di rafforzare le difese annunciando l’istituzione di una linea difensiva multi-livello composta in parte da ostacoli anticarro, fossati di contenimento, campi minati e altro ancora, per fortificare i propri confini.

La minaccia dei droni e la nuova linea difensiva

Il fatto scatenante sembra essere stato l’episodio del 28 luglio scorso, quando un drone non identificato aveva sorvolato il territorio senza essere intercettato. L’Esercito lituano aveva cominciato un programma di rinnovamento delle sue difese nel dicembre 2015 con l’acquisizione di carri armati e veicoli corazzati provenienti dal surplus dell’esercito tedesco, per un valore di oltre 610 milioni di euro.

Successivamente, la nazione aveva ospitato esercitazioni militari internazionali e temporaneamente anche velivoli occidentali, compresi alcuni provenienti da reparti italiani.

Il Ministero della Difesa di Vilnius ha dichiarato che lo Stato baltico ha optato per la creazione di un confine difensivo a tre livelli che ha lo scopo di ritardare o bloccare i movimenti nemici in caso d’attacco via terra.

Tre livelli di barriere

Il ministero della Difesa ha spiegato che il primo livello, lungo cinque chilometri, si troverebbe dietro il punto di controllo del confine del Paese e sarebbe costituito da fossati e ostacoli anticarro, campi minati, punti fortificati e trincee.

Il secondo livello, lungo 15 chilometri, includerà fossi di drenaggio e luoghi per immagazzinare attrezzature per il genio.

La terza barriera sarà invece una foresta con alberi di dimensioni tali da poter essere rapidamente abbattuti costituendo limitazioni ai movimenti di un possibile avversario lungo le strade.

Droni come materia scolastica obbligatoria

Intanto il ministero dell’Istruzione ha comunicato che la costruzione e l’uso dei droni saranno materie di studio obbligatorie nelle scuole nell’ambito di un ampio programma nazionale per rafforzare le capacità di affrontare minacce future provenienti da est.

L’idea è quella di disporre di almeno 20.000 persone formate per padroneggiare la tecnologia unmanned e applicarla nella resistenza civile.

L’addestramento avverrà per fasce d’età: nelle scuole primarie gli alunni assembleranno e impareranno a pilotare droni semplici, mentre nei programmi delle scuole secondarie saranno insegnate competenze più avanzate di progettazione e utilizzo.

Formazione e addestramento

Il ministro della difesa Dovilė Šakalienė ha dichiarato: “Entro il 2028 circa 15.500 adulti e 7.000 ragazzi acquisiranno competenze nel controllo dei droni”. Sono previsti centri di addestramento a Tauragé, Jonava e Kėdainiai dal mese prossimo, e altri sei centri entro i prossimi tre anni.

La formazione sul campo sarà svolta dal corpo ausiliario dei Fucilieri lituani e dall’Agenzia per l’istruzione complementare, mediante corsi dedicati.

Il viceministro della difesa Thomas Godliauskas ha spiegato che gli studenti delle scuole secondarie impareranno le basi della programmazione e la costruzione di droni per l’uso indoor, mentre quelli delle scuole superiori arriveranno fino alla progettazione di parti per droni con capacità di pilotaggio FPV.

Italia e il settore droni

La crescente richiesta di tecnici meccatronici e robotici ha reso la formazione strategica. Oggi Cina, Usa e India dominano il settore, mentre Italia ed Europa restano indietro.

Tuttavia, l’Italia si può considerare avanzata: oltre alla produzione militare di Leonardo e a quella civile di diverse aziende, il portale D-Flight dell’Enav registra oltre 60.000 operatori e mezzi. Nelle scuole esistono da anni iniziative di formazione e competizioni dedicate, anche a livello universitario.

Ai mondiali dell’aviazione in Cina (7-17 agosto), per la specialità dei droni l’Italia è stata rappresentata dalla ventiduenne Luisa Rizzo, pluri campionessa italiana e oro mondiale di categoria.

Insomma, non per organizzazione statale quanto per iniziativa privata l’Italia è “sul pezzo”. Ma resta molto da fare quanto all’insegnamento dell’educazione civica e della cura del territorio. Anche usando di più i droni.

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Panorama

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