“Lista stupri” con i nomi delle compagne: la scoperta choc in un bagno del liceo Giulio Cesare a Roma. Valditara: “Da sanzionare”
- Postato il 29 novembre 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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La scritta a pennarello rosso “lista stupri” e sotto un elenco di nomi e cognomi di una decina di ragazze che frequentano il liceo classico Giulio Cesare a Roma. La scoperta sui muri del bagno dei maschi è avvenuta il 27 novembre, due giorni dopo la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il gesto è stato denunciato dal collettivo scolastico Zero Alibi e ha provocato un’ondata unanime di condanne. Sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “E’ un fatto grave che va indagato e sanzionato duramente. Con le nuove norme la scuola ha tutti gli elementi per procedere”. Per la dirigente scolastica Paola Senesi sono “si tratta di ottusi graffiti vandalici” e “si ribadisce fortemente la condanna nei confronti di qualsivoglia stereotipo e violenza di genere sia essa fisica, verbale, psicologica o digitale. Il Giulio Cesare non è aperto alla violenza; il nostro liceo non vuol essere ricettacolo d’intolleranza”.
Nei giorni scorsi, era stato segnalato un altro episodio: alcuni fogli di una raccolta firme avviata dalle studentesse contro la violenza di genere erano stati strappati con violenza da soggetti ancora sconosciuti. Inoltre, un anno fa al liceo Visconti era circolato un foglio contenente informazioni personali riguardanti alcune studentesse.
Il comunicato del collettivo, diffuso su Instagram, parla di “una scritta aberrante: “Lista stupri” e a seguire una serie di nomi di studentesse” e denuncia come “Un muro può essere cancellato, ma la cultura alla base del messaggio no, va combattuta. Questo gesto oltre a essere di una gravità inconcepibile, dimostra la società patriarcale in cui ancora oggi tuttə noi viviamo. Usare la violenza sessuale come arma, come minaccia o scherno, significa alimentare ed essere parte attiva della stessa cultura che ogni giorno uccide, ferisce, opprime, umilia e zittisce le donne. Significa sentirsi autorizzati a trattare i corpi femminili come oggetti, come bersagli, come componenti di una lista. E questo è intollerabile”.
La dirigente scolastica ha diramato una circolare in cui si chiede ai professori di proporre iniziative contro la violenza di genere. La preside scrive che il liceo si riconosce pienamente nei valori costituzionali che da sempre trasmette ai suoi studenti e che “a fronte degli ottusi graffiti vandalici apparsi nei servizi igienici del nostro liceo, si ribadisce fortemente la condanna nei confronti di qualsivoglia stereotipo e violenza di genere sia essa fisica, verbale, psicologica o digitale. […] Il Giulio Cesare non è aperto alla violenza, il nostro liceo non vuol essere ricettacolo d’intolleranza, la scuola non dimenticherà mai d’indicare quanto ci sia ancora da fare per concretizzare, de jure e de facto, la pari dignità tra donne e uomini, connotata da un profondo rispetto reciproco e dunque incompatibile con la pratica della violenza di qualsiasi tipo essa si tratti”.
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