L’Iran lancia Soleimani, il missile che buca la difesa israeliana: ha gittata di 1.200 km e supera anche la contraerea Thaad

  • Postato il 16 giugno 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Tel Aviv e Bat Yam sventrate da missili non sono uno scenario consueto. Da anni, le città israeliane vivevano sotto la protezione rassicurante del sofisticato scudo antimissilistico dell’IDF (Israeli Defense Forces), capace di neutralizzare quasi ogni minaccia in arrivo. Tuttavia, durante l’attuale escalation tra Israele e Iran, qualcosa è cambiato. Questa volta, i razzi lanciati da Teheran hanno trafitto persino le difese multiple di Israele, aprendo un nuovo e pericoloso fronte nel conflitto mediorientale. A fare la differenza è stato un missile balistico di nuova generazione: il Soleimani.

Il missile prende il nome dal generale iraniano Qassem Soleimani, figura chiave delle forze Quds, ucciso nel 2020 da un drone statunitense. Già presentato nella sua prima versione nel 2020, il Soleimani è stato aggiornato nel maggio 2025, trasformandosi in un’arma molto più sofisticata. Alimentato a combustibile solido e dotato di un sistema di guida avanzato, questo missile medio-raggio vanta una gittata di circa 1.200 chilometri e una notevole capacità di eludere le contromisure elettroniche. Quando l’Iran lo mostrò al pubblico, minacciò esplicitamente che avrebbe potuto colpire anche basi americane nel Medio Oriente.

Lo scudo trafitto e l’allarme per Israele

Le forze di difesa israeliane non si affidano solo all’Iron Dome – famoso per intercettare missili a corto raggio – ma anche a tre sistemi avanzati: il David’s Sling, il sistema Arrow e il più sofisticato Thaad (Terminal High Altitude Area Defense), fornito dagli Stati Uniti dopo l’attacco del 7 ottobre 2023. Questi livelli di difesa erano stati finora considerati in grado di proteggere Israele da minacce balistiche su larga scala.

Tuttavia, il Soleimani ha mostrato capacità superiori, riuscendo a penetrare anche il sistema Thaad, progettato per abbattere missili nella fase finale del loro volo, a oltre 100 chilometri di distanza, persino al di fuori dell’atmosfera. L’efficacia del nuovo missile iraniano ha colto di sorpresa Israele, rappresentando un chiaro segnale d’allarme: lo scudo non è più invulnerabile. La propaganda iraniana ha subito celebrato il successo, rilanciando immagini e messaggi trionfanti sui social. Non è però chiaro quanti Soleimani l’Iran abbia realmente a disposizione: l’utilizzo limitato suggerisce che si tratti ancora di un’arma preziosa e non di massa.

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Blitz

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