L’Iran colpisce strutture diplomatiche americane a Tel Aviv: sale la tensione con gli Usa
- Postato il 16 giugno 2025
- Di Panorama
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Sale la tensione tra Stati Uniti e Iran. Nella notte, le strutture diplomatiche americane a Tel Aviv hanno riportato “lievi danni” a causa dei missili lanciati da Teheran. “La nostra ambasciata e il consolato degli Stati Uniti in Israele rimarranno ufficialmente chiusi oggi, poiché le misure di sicurezza sono ancora in vigore. Si segnalano lievi danni a causa dei colpi causati dall’impatto di un missile iraniano caduto vicino alla filiale dell’ambasciata a Tel Aviv. Non si registrano tuttavia feriti tra il personale statunitense”, ha dichiarato su X l’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee.
Tensione alle stelle
Insomma, nonostante si tratti di “lievi danni”, la circostanza rischia di aggravare ulteriormente le tensioni tra Washington e Teheran. Nella giornata di domenica, Donald Trump aveva messo in guardia l’Iran da eventuali attacchi agli americani, dichiarando: “Se venissimo attaccati in qualsiasi modo dall’Iran, tutta la forza e la potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterebbero su di voi a livelli mai visti prima”. Non solo. Pur auspicando di poter mediare un accordo tra Israele e l’Iran, il presidente americano, nello stesso giorno, non aveva escluso un ingresso degli Stati Uniti in guerra contro la Repubblica islamica. “Non siamo coinvolti. È possibile che lo saremo. Ma al momento non lo siamo”, aveva detto ad Abc News. D’altronde, secondo Axios, Israele starebbe cercando da giorni di convincere la Casa Bianca a entrare direttamente nel conflitto al suo fianco contro gli ayatollah.
Cambiare il regime
Non è del reso un mistero che, oltre allo smantellamento completo del programma nucleare iraniano, Benjamin Netanyahu vedrebbe con soddisfazione un cambio di regime a Teheran. Trump, dal canto suo, si trova davanti a un’alternativa: o frenare Israele e cercare di rilanciare i colloqui sull’energia atomica con l’Iran oppure entrare direttamente in guerra e accettare, in caso, l’eventualità di un regime change. Regime change rispetto a cui il presidente americano, è noto, ha spesso nutrito diffidenza, considerandolo foriero di caos e instabilità. Dall’altra parte, la Casa Bianca vuole evitare che Teheran si doti dell’atomica e potrebbe iniziare a ritenere che l’escalation in corso non sia ormai più controllabile. In questo senso, i lievi danni riportati dalle strutture diplomatiche statunitensi di Tel Aviv potrebbero contribuire ad avere un peso nella decisione finale di Trump.
I precedenti
L’attuale presidente americano ha infatti sempre considerato la sicurezza delle ambasciate come una linea rossa da non superare. Nel 2020, fece uccidere il generale iraniano Qasem Soleimani, sostenendo che quest’ultimo avesse orchestrato un attacco all’ambasciata statunitense di Baghdad da parte di alcune milizie appoggiate da Teheran. Non è al momento chiaro come la Casa Bianca reagirà alle dichiarazioni di Huckabee né possiamo per ora sapere se gli ayatollah cercheranno di limitare gli attacchi nel timore di colpire strutture o personale statunitense. L’unica cosa certa è che la tensione tra Washington e Teheran sta aumentando significativamente.