L'inviato di Trump è a Mosca. Russia scettica sulla tregua mentre la sua controffensiva avanza nel Kursk

  • Postato il 13 marzo 2025
  • Di Il Foglio
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L'inviato di Trump è a Mosca. Russia scettica sulla tregua mentre la sua controffensiva avanza nel Kursk

L'inviato di Donald Trump Steve Witkoff è arrivato a Mosca per discutere con esponenti russi della proposta di tregua in Ucraina. Come raccontiamo nell'articolo qui sotto, Witkoff aveva iniziato il percorso come inviato speciale per il medio oriente e invece a febbraio è volato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. Martedì scorso era in Arabia Saudita a condurre i colloqui con l’Ucraina, assieme al segretario di stato Marco Rubio e al consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz. L’incontro di Gedda ha portato alla promessa della firma dell’accordo sui minerali, al ripristino della cooperazione di intelligence tra Washington e Kyiv e dell’invio di aiuti militari. Gli ucraini hanno anche accettato un cessate il fuoco di trenta giorni, se sarà rispettato dalla Russia.

Per approfondire:

       

Oggi "probabilmente" arriverà la risposta di Putin alla proposta americana, come ha detto il suo consigliere per la politica estera Yuri Ushakov, citato da Interfax. Putin risponderà a domande sulla guerra durante una conferenza stampa che avrà più tardi dopo un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Eppure il Cremlino non sembra interessato alla pace. Una breve tregua in Ucraina servirebbe a Kyiv per riprendere il fiato, mentre Mosca vuole una pace duratura, ha fatto sapere Ushakov. Il cessate il fuoco proposto a Gedda "non è altro che una tregua temporanea per l'esercito ucraino" mentre la Russia vuole "un accordo di pace a lungo termine", ha affermato Ushakov. "Io ho semplicemente delineato il mio punto di vista su ciò che è stato firmato a Gedda. Il presidente probabilmente darà valutazioni più specifiche e significative". Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov "Tutto dipende da quali domande gli faranno i giornalisti», ha precisato PeskovLa portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che Mosca è "pronta a discutere le iniziative proposte a Gedda durante i nostri futuri contatti con la parte americana. Posso anche dire che tali contatti sono possibili già da oggi". Zakharova ha poi ribadito che il Cremlino ritiene "assolutamente inaccettabile" un eventuale dispiegamento di peacekeeper occidentali in Ucraina: significherebbe, per il governo russo, "il coinvolgimento di questi paesi in un conflitto fisico diretto" con la Russia.

  

La tregua tra Mosca e Kyiv sarebbe ancora lontana anche secondo un piano redatto da un  influente think tank con sede a Mosca vicino al Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), prima dell'incontro di febbraio a Riad tra i negoziatori del Cremlino e quelli americani. Secondo quanto si legge nel documento, ottenuto da un servizio di intelligence europeo e poi analizzato dal Washington Post, Mosca intenderebbe rafforzare la sua posizione negoziale esacerbando le relazioni degli Stati Uniti con l'Unione europea e con la Cina, utilizzando tattiche differenti, come proporre a Washington l'accesso ai minerali nelle terre rare controllate dal Cremlino – incluse quelle del Donabss – per intaccare l'accordo americano con Kyiv.

  

"Purtroppo il mondo deve ancora sentire una risposta significativa dalla Russia alle proposte avanzate" al vertice Usa-Ucraina a Gedda, scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Ciò dimostra ancora una volta che la Russia cerca di prolungare la guerra e posticipare la pace il più a lungo possibile. Ci auguriamo che la pressione degli Stati Uniti sia sufficiente a costringere la Russia a porre fine alla guerra. Il nostro team è pronto a continuare a lavorare in modo costruttivo con tutti i partner in America, Europa e altre parti del mondo che sono impegnati ad avvicinare la pace".

  

Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che le truppe russe hanno liberato Sudzha, il principale centro abitato della regione di Kursk, nella Russia occidentale, occupato dalle truppe di Kyiv dall'agosto scorso. L’Ucraina non ha ancora confermato di aver perso il controllo della città, ma nei giorni scorsi i russi erano riusciti a tagliare gran parte dei collegamenti tra le truppe avanzate ucraine in Russia e le retrovie, nel tentativo (ormai quasi riuscito) di accerchiare migliaia di soldati ucraini nella regione. Perdere il controllo del Kursk indebolirebbe la posizione di Kyiv nei negoziati di pace. 

     

Ruslan Leviev, fondatore del gruppo investigativo indipendente Conflict Intelligence Team, ha dichiarato che "è sicuro dire che l'intera città di Sudzha è ora sotto il controllo russo". Ieri mattina, i canali Telegram russi pro-guerra hanno iniziato a far circolare un video che mostra soldati con una bandiera russa nella piazza centrale di Sudzha.

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Il Foglio

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