L'Inter può davvero perdere Piero Ausilio a queste condizioni, Inzaghi e l'Al-Hilal insistono e Marotta deve confrontarsi con Oaktree

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Per un effetto imprevedibile di quel che accade nel sistema calciomercato anche una figura come Piero Ausilio, cresciuto come dirigente in seno all’Inter e legato a doppio filo alla sua storia, diventa appetibile, interessante. Addirittura imprescindibile, esasperando.

Nel mezzo della sessione estiva, quando il trasferimento di Simone Inzaghi all’Al-Hilal era concetto ancora da metabolizzare per i tifosi i rumors che lo hanno riguardato si sono susseguiti con una accelerazione notevole. E che anche adesso trovano una loro collocazione.

Ausilio può davvero passare all’Inter?

A rimarcare l’interesse arabo è stato il Corriere dello Sport, grazie a una sollecitazione di Inzaghi in tale direzione. Le risorse non mancano alla potente proprietà dell’Al-Hilal (il fondo PIF che detiene il 75% dei quattro principali club sauditi), le speranze di sedurre il dirigente nerazzurro con simili argomentazioni si autoalimentano. Ma che cosa ne ricaverebbe Ausilio, da un simile passaggio? Quali sarebbero le condizioni che favorirebbero una risposta affermativa da parte di un personaggio che, originario dell’hinterland milanese e con una carriera cresciuta in seno alla società, di valutare una sterzata così brusca?

Parliamoci chiaramente, sarebbe solo una questione di denaro? La questione va argomentata, perché la Saudi League è da contemplare per il suo potenziale intrinseco che pare secondario, a fronte di una situazione dell’Inter più complessa e stratificata di quel che all’apparenza emerge.

Sul piatto 3 milioni

I sauditi, dalla loro, hanno offerto ad Ausilio un ingaggio da 3 milioni e massima libertà di manovra (possibilità che non sarebbe attuabile, nella situazione attuale), ma perché il dirigente si possa ritenere libero di scegliere, la risposta dipenderà da un confronto con Marotta e Oaktree.

Un paradosso, se si considera come il peso di Marotta – della sua visione e della sua conoscenza – anche sul versante del mercato sia molto evidente e come oscuri quasi Ausilio che, al pari del presidente, deve tener presente le ragioni di Oaktree e il fair play finanziario che impone scelte obbligate o almeno molto logiche. I mancati acquisti ne sono un esempio.

E anche ciò potrebbe avere il suo peso, per chi come lui, ha deciso di rimanere all’Inter comunque: nella sua lunga carriera da dirigente, si annoverano incarichi responsabile delle giovanili ruolo che gli ha consentito di partire e approdare al più visibile incarico di direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica.

Il suo ruolo nell’Inter

Oggi al fianco del presidente Beppe Marotta, uno dei massimi esperti in qualità di uomo di calcio e di vertice di mercato e che ha saputo gestire anche una fase non proprio facile per la società di viale della Liberazione, interpreta un ruolo complementare quasi inedito per via dell’inevitabile qualità che l’ex Juve e Samp sa spendere anche nei rapporti con la proprietà, il fondo americano Oaktree che ha rilevato il club per via del finanziamento elargito e concesso a Steven Zhang.

Ausilio potrebbe rivedere la sua posizione, ma per ora non pare così imminente l’uscita di scena da una società in cui è maturato a livello professionale e che gli ha consentito di crescere internamente.

Intanto c’è Juve-Inter, forse uno degli scontri più epici e sentiti dalla tifoseria che non prenderebbe con filosofia dopo l’addio di Inzaghi anche la partenza di Ausilio per l’Al-Hilal.

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Virgilio.it

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