L’intelligenza che comunica: AI, editoria e imprese a confronto a Duomo Space
- Postato il 6 ottobre 2025
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- Di Forbes Italia
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Il 2 ottobre 2025, Duomo Space, nuova sede di BFC Media a Milano, ha ospitato l’evento L’intelligenza che comunica, organizzato da Cogit AI con la partecipazione di Forbes Italia. Una serata che ha messo al centro il rapporto tra intelligenza artificiale, comunicazione ed editoria, con l’obiettivo di raccontarne opportunità e sfide.
Moderato dal giornalista Enzo Argante, l’appuntamento ha alternato momenti istituzionali, dialoghi tra esperti e contributi filosofici, delineando un quadro che va oltre le mode del momento: come può l’AI diventare un alleato per le imprese e i media, senza perdere la dimensione etica ed empatica?
Duomo Space, il palcoscenico ideale
La scelta della location non è stata casuale. Duomo Space nasce come nuovo polo per eventi e produzioni editoriali di BFC Media, un luogo pensato per ospitare dibattiti culturali e d’impresa. “Abbiamo deciso di abbracciare il mondo delle AI non come minaccia, ma come opportunità per migliorare l’esperienza dei nostri lettori e inserzionisti”, ha detto Michele Belingheri, chief sales officer di BFC Media.
La visione di Cogit AI
Eugenio Azzinnari, ceo di Cogit AI, ha presentato Agentica, piattaforma di agenti AI che ottimizza processi e comunicazione aziendale. “Non siamo partiti dalle tecnologie, ma dai bisogni delle imprese”, ha sottolineato, indicando l’AI come strumento per automatizzare i task ripetitivi e rendere più naturale l’interazione.
Panel 1 – Opportunità e casi reali
Nel primo dialogo, con Antonio Squeo e Marco Centemeri, si è discusso di applicazioni concrete. “Un professionista deve essere sicuro che le proprie informazioni restino protette”, ha detto Centemeri, sottolineando il tema della confidenzialità. Per Squeo, l’AI deve inserirsi in una visione di umanesimo digitale: “Automatizzare i task significa restituire tempo alle persone per attività di valore”.
Panel 2 – Rischi e prospettive
La seconda parte ha affrontato implicazioni etiche e rischi. Azzinnari ha avvertito: “Spesso si confonde l’automazione con la vera AI”. Centemeri ha ribadito la necessità di protezione dei dati, mentre Squeo ha messo in guardia contro la perdita di empatia. L’intelligenza artificiale, ha ricordato, “può moltiplicare l’efficienza, ma non deve sostituire le relazioni umane”.
L’intervento filosofico di Massarenti
In collegamento video, Armando Massarenti, filosofo e giornalista, ha invitato a riflettere sul lato oscuro dell’innovazione: “Ogni progresso porta nuove responsabilità etiche e culturali”.
La serata si è conclusa con il networking dinner, occasione per creare connessioni e collaborazioni tra professionisti e imprese. Come ha ricordato Argante, “l’AI cresce grazie al dialogo: nessuna tecnologia può svilupparsi senza una comunità capace di comprenderla”.
L’articolo L’intelligenza che comunica: AI, editoria e imprese a confronto a Duomo Space è tratto da Forbes Italia.