L’INPS l’ha fatta grossa, adesso rivuole indietro le pensioni: come fare per evitare di restituire tutto
- Postato il 18 aprile 2025
- Economia
- Di Blitz
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L’INPS effettua controlli periodici per verificare la correttezza degli importi erogati, soprattutto nel caso di prestazioni legate a situazioni specifiche, come l’assegno sociale, l’indennità di invalidità oppure le integrazioni alle pensioni minime. Per evitare problemi, è fondamentale che il pensionato comunichi tempestivamente ogni cambiamento rilevante, utilizzando strumenti quali il modello RED (Reddito Esperienze), oppure notificando periodi di ricovero presso strutture sanitarie pubbliche o eventuali modifiche della propria residenza.
Quando queste comunicazioni vengono omesse o trasmesse in ritardo, l’Istituto può procedere con un ricalcolo della pensione e chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite, che in alcuni casi possono diventare piuttosto elevate. Questo tipo di problema si complica ulteriormente se il pensionato muore prima di aver estinto completamente il proprio debito con l’INPS.
Pensionato deceduto con debito INPS: cosa succede agli eredi
Se il pensionato decede lasciando in sospeso un debito previdenziale, si apre un tema particolarmente delicato riguardante gli eredi. La legge italiana stabilisce infatti che, con l’accettazione dell’eredità, gli eredi assumono non solo il possesso dei beni materiali appartenenti al defunto, ma anche le eventuali passività economiche ancora presenti, compresi i debiti nei confronti dell’INPS. Gli eredi, di conseguenza, dovranno presentare una dichiarazione di successione, indispensabile per subentrare formalmente nel patrimonio del pensionato deceduto, che può comprendere conti correnti, proprietà immobiliari e altri beni patrimoniali.
Tuttavia, non tutte le richieste di restituzione avanzate dall’INPS risultano automaticamente valide o obbligatorie. Infatti, recenti pronunce giurisprudenziali, in particolare della Corte dei Conti, hanno chiarito in maniera inequivocabile che gli eredi possono contestare il pagamento delle somme richieste, soprattutto se dimostrano che il pensionato aveva agito senza malizia, cioè in completa buona fede. In questi casi, secondo la Corte, non vi è un obbligo per gli eredi di rispondere del debito previdenziale accumulato dal defunto.

Un esempio concreto riguarda proprio il caso di un pensionato che tra il 2012 e il 2014 aveva ricevuto erroneamente circa 9.000 euro, a causa di un errore dell’INPS relativo ad una speciale indennità. Nonostante il pensionato avesse già iniziato a rimborsare tramite trattenute mensili, dopo il suo decesso l’Istituto ha richiesto agli eredi il saldo delle somme rimanenti. Gli eredi si sono opposti, sostenendo che il pensionato fosse stato sempre in assoluta buona fede, senza alcun intento fraudolento. La Corte dei Conti ha accolto la loro richiesta, stabilendo che in assenza di dolo, gli eredi non erano tenuti al rimborso.
Dolo o buona fede del pensionato: quando gli eredi devono rimborsare
La distinzione fondamentale, dunque, è tra buona fede e dolo. Nel caso in cui il pensionato avesse intenzionalmente nascosto informazioni rilevanti, al fine di ricevere indebitamente somme previdenziali, allora gli eredi saranno inevitabilmente obbligati al rimborso. Viceversa, se viene accertato che l’errore deriva esclusivamente da una mancata comunicazione involontaria o da un errore tecnico dell’INPS stesso, gli eredi potranno legittimamente opporsi al pagamento.
Questa distinzione è cruciale per proteggere gli eredi da richieste di restituzione ingiuste o sproporzionate, tutelando di fatto la stabilità economica delle famiglie. Ogni situazione presenta caratteristiche particolari che necessitano di essere analizzate con attenzione e competenza. Pertanto, è sempre opportuno rivolgersi a professionisti specializzati in diritto previdenziale per ricevere un’analisi accurata del caso specifico e per definire la strategia più adeguata per difendere i propri diritti.
In conclusione, essere informati e conoscere bene i propri diritti e le modalità per farli valere è fondamentale per affrontare serenamente situazioni complesse relative a debiti previdenziali ereditati, evitando così spiacevoli inconvenienti economici e tutelando correttamente il proprio patrimonio.
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