L'ingrato ruolo di Vlahovic, ospite non gradito alla Juventus tagliato dal Milan per Hojlund e appeso a Tonali e al Newcastle

  • Postato il 8 agosto 2025
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L’isolamento patito da Dusan Vlahovic dovrebbe essere maneggiato con cautela. Non si liquida il paradosso, la parabola disegnata dal suo acquisto da parte della Juventus ad oggi con la leggerezza che si potrebbe perché l’effetto domino provocato indica segnali di resa. L’acquisto di Sesko ha sbloccato Hojlund e il Manchester Utd potrebbe aprire (condizionale è d’obbligo) al prestito del danese al Milan che riporterebbe Dusan al ruolo di attore non protagonista. Seconda scelta, opzione possibile ma nel poi.

L’obiettivo Sandro Tonali ha suggerito la strategia persuasoria che ripropone ancora una volta, l’ennesima, Vlahovic come contropartita. Una pedina di scambio nella remota ipotesi che si riesca ad imbastire un tavolo delle trattative.

Il paradosso di Vlahovic alla Juventus

Ma Dusan Vlahovic chi è e che cosa rappresenta per la Juventus di Igor Tudor? C’è una discrepanza tra la percezione del giocatore e il suo ingaggio, i costi per tenerlo? E perché, allora, non si è provveduto a procedere prima che scattasse l’ora decisiva e che lo stesso Dusan si trovasse nell’ingrato ruolo di ospite a casa sua e attaccante dallo stipendio proibitivo per qualunque altro club si avvicini.

Premier, Liga, Serie A sono distratte e l’Arabia è già stata scartata dal giocatore, che non vuole relegarsi a un compito ancora più ingrato. Aver già rifiutato una ricca proposta ha dimostrato quanto gli obiettivi personali siano estranei alla questione denaro. Fino ad oggi.

Hojlund, preferito per ora dal Milan a Vlahovic

Hojlund al Milan, Tonali alla Juve e Dusan sempre più solo

Il Milan e Max Allegri se dovessero centrare l’obiettivo prestito per Hojlund farebbero saltare la trattativa. O arriverebbero a considerare Vlahovic una mera possibilità e non la principale operazione dell’estate. Un ribaltone da non poco.

Vlahovic sarebbe anche tra le possibili contropartite tecniche per convincere il Newcastle a cementare un’insolita alleanza per il trasferimento di Sandro Tonali a Torino. Un autentico prodigio sulla linea mediana, capace di impostare, inventare e andare in copertura con l’eleganza e l’intelligenza tattica che, ad oggi, nessuno può vantare al suo pari sul piano delle competenze.

Dusan Vlahovic con la maglia della Juventus

Ragioni di bilancio e l’addio al momento giusto

L’attaccante serbo occupa una posizione in campo differente, ma potrebbe risultare un giocatore interessante per il club inglese. Interessante, appunto. Non certo indispensabile. Il rischio che la società, pur nella piena consapevolezza del nuovo ordine delle cose stabilito da Exor e John Elkann, possa trovarsi con il suo ingaggio ancora a bilancio non è così remota.

Comolli e gli altri sono chiamati a individuare una soluzione che non preveda ritardi e non esclusivmanete per finanziare l’assalto a Kolo Muani e agli altri. Liberarsi a parametro zero tra dodici mesi, è uno spauracchio che suscita timore.

Tra un anno la questione Vlahovic, con uno scenario simile, potrebbe solo peggiorare. La situazione è grave ma non è seria, per parafrasare Ennio Flaiano.

Gli altri e la domanda fondamentale

Ci sono poi gli altri, certamente. La Juventus ha ceduto solo Alberto Costa e Tim Weah, più Mbangula e qualche giovane promessa del futuro. Anche Miretti e Savona che hanno mercato rischiano di passare a svuotare l’armadietto e salutare i compagni alla Continassa, perché forse alla luce degli avvenimenti nessuno può dirsi al sicuro e nel progetto di Tudor.

E Vlahovic, per il quale si poneva il problema all’epoca della sola convivenza con Paulo Dybala (un giocatore da rimpiangere sempre e comunque) oggi che ruolo ricopre in questo quadro di solitudine?

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