L'infortunio di Bremer effetto domino, il rinforzo indispensabile per la Juve in difesa e il ruolo di Sandro Tonali

  • Postato il 13 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Più che assenza, l’infortunio di Gleison Bremer provoca un buco nel reparto difensivo bianconero del quale è più che consapevole Igor Tudor, allenatore oggi e giocatore ieri pienamente allineato sulle implicazioni che comporta quel nome nella difesa della Juventus. Non è solo questione di quantità, ma proprio di qualità dell’apporto che il brasiliano è in grado di donare alla linea arretrata e a sostegno del portiere. Dal consulto medico voluto dallo staff medico con il dott. Sonnery-Cottet, è emersa la lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro del giocatore che verrà operato. Effetto domino: come giocherà la Juve e come e chi potrebbe sostituire Bremer in modo adeguato?

Bremer ko, intervento e riabilitazione: come gioca la Juve

Il mercato di gennaio non è esattamente prossimo, ma bisognerebbe forse riflettere sulla necessità di dare tempo al tempo e garantire a un talento come Bremer quello corretto per recuperare e mettersi nelle condizioni giuste per rientrare tra i disponibili. Per lui non si può pensare a meno di sei-otto settimane di stop, a essere realistici. Tudor fino ad allora ha un calendario fitto, ma anche favorevole per via della sosta nazionali prevista nel weekend del 15-16 novembre. Alla ripresa, la Juventus giocherà contro la Fiorentina, il 22 novembre.

Se dovesse rimanere sul 3-4-2-1, Tudor potrà contare su Federico Gatti, Lloyd Kelly e Daniele Rugani (che sembrava pronto a partire, l’estate scorsa) più Pierre Kalulu e optare per un trio in difesa.

La soluzione numero 2 è il 4-3-2-1, con Kalulu-Gatti-Kelly-Cambiaso più basso e un centrocampo rimaneggiato con Thuram, Locatelli e Koopmeiners (o alternative come McKennie).

Bremer rientrato dal grave infortunio e di nuovo ko

E se fosse necessario comprare un difensore?

Bremer cambia anche il mercato inteso come pianificazione degli innesti immediati, non i progetti di medio-lungo termine: a gennaio, in un simile scenario potrebbe rivelarsi pragmatico orientare i capitali su un difensore centrale da inserire in rosa in prestito, scelta compatibile con il bilancio e le possibilità concrete del club bianconero.

E rivedere le priorità, le suggestione che in questi giorni di Nazionale si sono riaffacciate alla finestra con l’apparizione di due talenti azzurri che in Serie A non giocano più: Riccardo Calafiori e Sandro Tonali, apparsi in ottima forma entrambi. Secondo il difensore ex Roma sarebbe dovuto in parte alla preparazione che ha seguito con l’Arsenal, la visione conferita dalla premier nonché l’intensità stessa della partita che costituisce, dalla sua esperienza, la discriminante fondamentale rispetto al nostro campionato.

Il sogno Tonali si allontana

Tonali è Tonali. Rimane un sogno, un ideale che ancora non c’è in bianconero e che il Newcastle si è aggiudicato, dal Milan, per una cifra che apparì record per allora ma che equivale a meno della metà della cifra che il club avrebbe intenzione di chiedere solo per valutare la cessione del talento lombardo. A quei 64 milioni e passa che decise la chiusura dell’operazione quando la sua valutazione non eccedeva i 60, si sono sostituite le cifre che sfiorano quanto speso dal Real Madrid per Cristiano Ronaldo o Bale. Iperboli che appaiono inimmaginabili.

Con l’emergenza in difesa, la Juventus dove colloca l’operazione Tonali? Non certo nell’immediato, qualora le indiscrezioni sussurrate al “Chronicle Live” conferiscano al cartellino di Sandro quel valore pari a 130 milioni di sterline, ovvero 150 milioni di euro per sedersi e discutere su quel che verte su durata, voci, diritti di immagine e ogni capitolo disciplinato da un contratto.

Tonali, in procinto di costruire la sua famiglia, ha affermato che rientrerà in Serie A. Ma non ha mai dato una scadenza a questo progetto, omettendo inoltre i guadagni tra i 9 e 10 milioni di euro a stagione tra parte fissa e bonus. Se anche volessimo essere cauti, il valore attuale del suo cartellino non sarebbe inferiore a 80 milioni più l’ingaggio. Un ostacolo, nella complicazione derivante dal vuoto causato da Bremer, per le casse societarie.

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Virgilio.it

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