L’impresa politica di Gianpaolo Bevilacqua a Lamezia, consigliere regionale nella Lega

  • Postato il 5 novembre 2025
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L’impresa politica di Gianpaolo Bevilacqua a Lamezia, consigliere regionale nella Lega

Gianpaolo Bevilacqua, dopo l’exploit del percorso civico alle comunali, entra a Palazzo Campanella (il secondo lametino, non accadeva da diversi anni).


LAMEZIA TERME – Doppia rivincita di Gianpaolo Bevilacqua. Dopo l’exploit del percorso civico alle comunali, per le quali è stato consacrato come il vero protagonista a sorpresa della competizione, ora è arrivata anche una seconda soddisfazione, l’ingresso a Palazzo Campanella (il secondo lametino, non accadeva da diversi anni). Nel giro di pochi mesi, dunque, “JeanPaul” (così come viene affettuosamente chiamato in città) è riuscito dapprima a sbancare le urne delle comunali con 8500 voti e poi si è concesso il bis alle recentissime regionali, stavolta ottenendo 5100 preferenze nella lista della Lega. Un risultato che gli ha permesso di piazzarsi al secondo posto nella circoscrizione centro, dietro a Filippo Mancuso (ora nominato assessore) e sopra (seppur di poco) al consigliere regionale uscente Pietro Raso.

Campagna elettorale interminabile

I successi di Bevilacqua trovano assonanza nella grande soddisfazione dei suoi sostenitori che cullano questo risultato straordinario raggiunto negli ultimi cinque mesi. Una campagna elettorale interminabile, prima per il Comune e poi per alla Regione. Quasi 14.000 voti, un successo incredibile e imprevedibile per chi non conosce la forza della volontà. «Tutto questo – dice Bevilacqua – grazie al contributo di tanti cittadini appassionati e coinvolti in questo fantastico progetto». Da qui la sua riconoscenza: «Un ringraziamento sincero a tutti, in particolare ai lametini per il loro sostegno e la loro dedizione. Dedico questo risultato a chi soffre quotidianamente, a chi in questo momento lotta con la salute».

La rivincita partita dalle Comunali

«Per questo motivo – commenta – non ci saranno eventi celebrativi, ma continuerò a lavorare con la mia squadra, con maggiore impegno per il territorio, per il popolo, per dare risposte concrete e soddisfare le esigenze di tutti, anche di quelli che hanno deciso (in questa circostanza) di prendere altre strade». Il doppio successo di Bevilacqua è anche motivo di riscatto e di orgoglio per avere superato a testa alta gli anni difficili in cui si è trovato coinvolto in una vicenda giudiziaria dalla quale ne è uscito pulito e assolto, un periodo nel quale ha sentito il peso della “gogna” che si traduceva di conseguenza nella relegazione forzata alla “panchina” da parte dell’entourage della politica e del suo stesso partito di appartenenza di allora, Forza Italia. La rivincita politica scatta alla vigilia delle consultazioni comunali. A sorpresa, dalle pagine del nostro giornale annuncia la sua discesa in campo come candidato a sindaco. Tra l’altro è il primo. Lo fa in netto anticipo, mentre centrodestra e centrosinistra ancora sono in alto mare. Da ex FI annuncia di volersi presentare come candidato civico. Dice di voler diventare il “Sindaco del Popolo”. Negli ambienti politici, soprattutto del centrodestra, non sono molti quelli che scommettono su una sua performance positiva, nonostante fosse riuscito a metter su tre liste. A tal proposito, resta proverbiale la battuta infelice di chi, in quella occasione definì Bevilacqua e i suoi: “4 scappati di casa”. La risposta che arrivò dalle urne fu infatti straordinaria. Anche alla vigilia delle regionali non erano pochi quelli che avevano prospettato un suo flop. Il tutto legato in primis alla convinzione che «il salto della quaglia» nelle fila leghiste sarebbe stato mal digerito dall’elettorato che lo aveva premiato alle comunali.

La competizione interna nel partito del Carroccio

E poi c’era da considerare la competizione interna nella lista della Lega che sembrava fortemente penalizzante per Bevilacqua. Il carroccio lametino capitanato da Domenico Furgiuele con l’assessore D’Amico e gran parte dei consiglieri comunali (tra cui Massimo Cristiano) nonché con alcuni amministratori dell’hinterland, come il sindaco di Gizzeria facevano campagna elettorale per Raso. Un’altra fazione importante della Lega con in testa Mimmo Gianturco e l’assessore Gabriella De Sensi lavorava per fare eleggere Mancuso. Ebbene, nonostante questo quadro complesso e tutti gli eserciti interni contro, Bevilacqua è riuscito a farcela. Tra l’altro, grazie ai suoi quasi 3400 voti presi in città, è riuscito a far volare la Lega al 24,50% facendo diventare il carroccio il primo partito di Lamezia.

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