L’imposta fissa “attira Paperoni” è dumping fiscale, ma non impedisce alla Francia di tassare di più i ricchi
- Postato il 1 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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È vero che l’Italia fa dumping fiscale come ha sostenuto il primo ministro francese Francois Bayrou? Vediamo. Se era prevedibile la reazione indignata del governo, va rilevato come la misura cui si riferisce il francese è stata introdotta da un governo di centrosinistra a partire dal 2017 (e infatti Renzi non esita a rivendicarne il merito).
Imposta fissa “attira Paperoni”
Se con dumping fiscale il primo ministro allude a un ribasso delle aliquote o della pressione fiscale da parte di uno Stato per attrarre capitali da altri stati, l’espressione utilizata è corretta.
La misura, infatti, riguarda la possibilità di essere sottoposti in Italia a un regime fiscale a imposta fissa per per i residenti stranieri ad alto patrimonio. Imposta fissa (e non flat tax come impropriamente chiamata) che prima era di 100mila euro e il governo Meloni ha raddoppiato a 200mila euro nel 2024.

In pratica, dal 2017 persone non residenti in Italia e che non lo siano state per almeno nove degli anni precedenti possono trasferire la residenza nel nostro Paese e pagare, al massimo per 15 anni, un’imposta fissa di 100 mila euro (poi 200mila) l’anno sui loro redditi prodotti all’estero.
Redditi prodotti all’estero che quindi non sono soggetti alla normale Irpef, ossia all’imposta sui redditi delle persone fisiche, che prevede una serie di aliquote a seconda della fascia di reddito. La possibilità si estende ai parenti dei beneficiari ènella misura di 25 mila euro di imposta fissa.
Ma la finalità dell’imposta fissa non era “fare cassa”
La norma, detta anche “attira super Paperoni”, nel 2024 ha fatto sì che circa 2.200 ultra-high-net-worth individuals (UHNWI, persone con patrimoni milionari) abbiano scelto l’Italia quale residenza fiscale.
E. del resto, spiegava il Sole 24 ore, proprio questa era la finalità della legge, piuttosto che semplicemente “fare cassa”, come si dice: e cioè l’intenzione di “far arrivare in Italia “super-consumatori” ad alta capacità di spesa, con effetti positivi sull’Iva e sull’indotto, in particolare del lusso”.
Con risultati difficili da quantificare (lo sottolinea anche la Corte dei Conti). Quindi Bayrou ha ragione a definire dumping fiscale la misura, più controverso il significato dato il contesto.
Il primo ministro francese, François Bayrou, parlando in diretta tv del rischio che i francesi con più risorse vadano all’estero se il governo vara provvedimenti mirati “ai più ricchi”, ha osservato che “ormai c’è una specie di nomadismo fiscale e ognuno si trasferisce dove è più conveniente”.
Regime di tassazione stabile?
Aggiungendo poi, a titolo di esempio: “Guardate l’Italia, che sta facendo una politica di dumping fiscale”, con riferimento ai vantaggi previsti per chi si trasferisce in Italia o rimpatria dopo alcuni anni trascorsi all’estero.
Se si vuole invece sostenere che in Francia non riescono a fare una patrimoniale (quella chiesta dai socialisti con il governo che ha i giorni contati perché senza fiducia all’Assemblea nazionale), non si può dire che sia per colpa del regime fiscale italiano (che, per la cronaca e per il Financial Times, tanto stabile come sostiene Meloni non è se, appunto, quei centomila euro di imposta fissa diventano 200mila dal giorno alla notte…).
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